Torna lo spettacolo dei Gigli, ​Nola si accende di fede

Torna lo spettacolo dei Gigli, Nola si accende di fede
di Carmen Fusco
Sabato 29 Giugno 2019, 08:00
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I secoli non le tolgono smalto nè appeal. Ogni volta è come se fosse la prima: il cuore batte forte e l'adrenalina è alle stelle. È come la prima cotta dei ragazzini, solo che non passa e nel 2019 fa ancora fremere di gioia giovani e vecchi, uomini e donne, professionisti e operai, un'intera città. Eccola la Festa dei Gigli dedicata a San Paolino.
 
Ecco la ballata di quelle enormi guglie di legno e cartapesta che avanzano a ritmo di musica nelle strette stradine di Nola saltellando ognuna sulle spalle di 120 persone che sudano e soffrono, ma che mai perderebbero l'occasione di «cullare» il simbolo della fede verso il vescovo Paolino, che si offrì come ostaggio ai barbari per riscattare il figlio di una vedova nolana. La domenica della ballata è arrivata e in migliaia sfideranno l'afa e la folla per assistere ad uno spettacolo imperdibile che dal 2013 è patrimonio culturale immateriale dell'Umanità. D'altronde il sigillo Unesco, conquistato insieme con la rete delle città delle grandi macchine a spalla italiane della quale fanno parte anche Viterbo, Palmi e Sassari, è arrivato proprio per il mix di fede, passione che si fonde in maniera indissolubile e che pervade l'intera comunità. A Nola nelle prossime ore si registerà il tutto esaurito: turisti, visitatori e nolani si accalcheranno per non perdere nemmeno un minuto di uno spettacolo che comincia di mattina presto e poi prosegue fino al giorno successivo. Gli otto Gigli e la Barca arriveranno in piazza Duomo uno dopo l'altro lasciando a bocca aperta e con gli occhi al cielo la folla che gremisce il centro storico. La ballata sarà come sempre coinvolgente e dominerà la scena per alcune ore. Dopo l'esibizione i giganti di Nola saranno allineati lungo il perimetro della piazza in attesa della benedizione. A quel punto saranno le 13 e dalla cattedrale di Nola il busto argenteo di San Paolino sarà portato in processione ed il vescovo Francesco Marino bagnerà di acqua santa quegli steli che diventeranno ognuno simboli sacri. Il momento più bello, il più emozionante: chi partecipa al corteo cammina quasi sospeso, i piedi quasi non toccano terra tanta è la folla che assiste e canta in un coro che avvolge la città l'inno di San Paolino: «Egli è il grande protettore, padre amico , buon fratello, ogni pena dei suoi figli sa benigno sollevar».

Chi canta si commuove, invoca la grazia per sè e per i propri cari, prega e batte le mani. Il vescovo dalle scale del Duomo benedice la folla, invoca la clemenza del santo per la città. Sulla piazza cala il silenzio ed il sipario. È il momento della pausa per riprendere le forze. Alle 16 si cominciano a sentire di nuovo le prime note delle canzoni che scandiranno i movimenti del Gigli: comincia la processione con le macchina da festa che una dopo l'altra secondo l'ordine stabilito dalla tradizione seguiranno il percorso lungo le stradine del centro. Lì ogni luogo rappresenta una prova da superare, ogni angolo un'occasione per dare sfoggio di bravura e abilità. Sarà festa totale per chi festeggia e chi, come le forze dell'ordine, vigila affinchè tutto accada senza incidenti. In prima linea i componenti della Fondazione Festa dei Gigli ed il sindaco Gaetano Minieri che, eletto da poche settimane, vive la prova più impegnativa per ogni primo cittadino perchè Nola e i Gigli sono la stessa cosa e perchè sulla città sono accesi i riflettori del mondo: «Sono emozionato - dice - perchè oggi più di prima comprendo quanto sia forte il sentimento della comunità nei confronti di un evento che è fede, condivisione, partecipazione».
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