Aperto ufficialmente il nuovo anno accademico dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli con una cerimonia in presenza che mancava da tre anni. L'ateneo ha 121 anni (è stato fondato nel 1901) ma sono 441 anni dalla fondazione della sede monumentale della cittadella monastica di Suor Orsola (1581). Oltre a ritrovare un antico cerimoniale per l'ateneo c'è anche un nuovo tassello da aggiungere a quelli proposti negli ultimi anni: prende il via il primo corso di laurea magistrale nel Sud in Digital Humanities per le materie letterarie e i beni culturali (con iscrizioni aperte fino al 31 marzo 2023). Ieri mattina il rettore Lucio d'Alessandro ha accolto nell'Aula magna centinaia di personalità del mondo accademico come Matteo Lorito della Federico II, il neo presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Salvatore Cuzzocrea, il presidente dell'Anvur Antonio Felice Uricchio. Non è mancato un folto contingente di politici di centro destra, richiamati dalla presenza del ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Poi ancora il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che, nel 2020, proprio come ministro del Mur aveva inaugurato l'anno accademico del Suor Orsola, l'ultimo in presenza fino a quello di ieri.
Il rettore d'Alessandro, attualmente alla guida anche del comparto delle Università non statali della Crui, nella sua appassionata prolusione è partito da foto d'archivio dense di significato. «Azar Nafisi, la scrittrice che si oppone strenuamente al regime, nostra ospite nel 2018 descrisse la complicata situazione delle donne in Iran.
Il futuro del Suor Orsola parte su quanto costruito durante la pandemia. Continua il rettore: «Sono aumentati gli studenti provenienti da altre sedi e altre regioni che hanno scelto i nostri corsi, soprattutto di alta specializzazione». Oltre all'acquisizione della sede di via Santa Caterina, il rettore annuncia «la creazione di un ecosistema d'innovazione negli spazi del monastero di San Nicola da Tolentino collegato alla sede centrale. L'idea ambiziosa è un Polo di eccellenza di alta formazione, ricerca e promozione dell'imprenditorialità per offrire futuro ai giovani ed evitare che lascino il Paese». Qui si vuole fare anche la Business School, ma non mancano i timori. «I fondi complementari del Pnrr si dovevano aggiudicare lo scorso settembre: è ancora tutto fermo», conclude il rettore. Bernini non chiarisce il ritardo, tuttavia precisa: «I progetti Pnrr vanno realizzati presto e bene, senza pensare alla scadenza del 2026 perché l'occasione va colta oggi senza esitazioni»; il ministro ha poi ringraziato il sindaco Manfredi «senza il quale il Mur non avrebbe l'autonomia con cui realizzare tanti progetti». Ha infine riconosciuto «l'eccellente lavoro svolto dal Suor Orsola con sfide cruciali come Green Economy, Digital Humanities e le innovative tecnologie inserite in Scienze giuridiche, che potranno rendere i giovani più qualificati ed essere assorbiti dai nuovi fabbisogni occupazionali senza dover fuggire all'estero».