Unhcr per l'integrazione
premia quattro realtà napoletane

Unhcr per l'integrazione premia quattro realtà napoletane
di Rossella Grasso
Venerdì 23 Marzo 2018, 12:17
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Quattro realtà napoletane si aggiudicano il premio «Welcome – Working for Refugee Integration» dell'Agenzia Onu per i Rifugiati Unhcr. Less impresa sociale Onlus, Dedalus cooperativa sociale e le startup di migranti Partenhope e Tobili sono state sono state insignite del logo da parte di rappresentanti della Commissione Europea, dei Ministeri del Lavoro e degli Interni, di Global Compact Network Italia e da imprenditori rifugiati di successo insieme ad altre 50 aziende di ogni dimensione, dalle grandi imprese alle piccole e medie imprese, dai progetti innovativi come le aziende di apicoltura alle cooperative sociali, alle iniziative al femminile, dagli enti di formazione alle aziende che si occupano di cultura e quelle che si occupano di ristorazione.  

Less impresa sociale Onlus opera dal 1999 a Napoli garantendo un sistema di servizi e misure di intervento d’inclusione sociale per migranti economici, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Nel 2017 ha
promosso due start-up per favorire l’auto-impreditorialità dei propri beneficiari. Si tratta di Tobilì e Partenhope che operano nel settore delle ristorazione e dei servizi. Partenhope è una start-up che opera nel settore delle pulizie in provincia di Napoli. È nata nel 2016 con il supporto della cooperativa Less ed è composta da soci titolari di protezione provenienti da diversi paesi del mondo. Poi c'è la cooperativa Tobilì, una start-up nata nel 2016 a Napoli per iniziativa di LESS Impresa Sociale. È gestita da giovani italiani e migranti ed è tesa a valorizzare le competenze culinarie dei soci coinvolti, per la valorizzazione del confronto culturale e la crescita economica del terrritorio.

La Cooperativa Sociale Dedalus svolge da anni attività di inclusione socio-lavorativa per le persone in condizioni di svantaggio sociale a Napoli. Nel 2016 hanno favorito l’inserimento lavorativo di una beneficiaria di protezione internazionale in un salone di parrucchieri nel quartiere Vomero di Napoli. Quattro realtà napoletante che fanno di tutto per l'inclusione sociale di chi arriva spesso attraverso viaggi disperati e non sa cosa fare. L'impegno e la perseveranza delle associazioni è stato riconosciuto a livello internazionale da Unhcr che gli attribuisce il proprio supporto. «Con gli esempi virtuosi che oggi abbiamo voluto evidenziare, il settore privato rende possibile la realizzazione di percorsi di integrazione dei rifugiati condivisi e partecipativi – ha ricordato Felipe Camargo, Rappresentante dell’Unhcr per il Sud Europa – le imprese premiate contribuiscono in maniera cruciale a perseguire l’obiettivo di un modello di società inclusiva nei confronti di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, conflitti e persecuzioni».

Il progetto, sostenuto da ministero del Lavoro, ministero degli Interni e Confindustria, prevede che il logo venga assegnato annualmente alle imprese che, in base alle proprie possibilità, si saranno distinte per aver effettuato nuove assunzioni di beneficiari di protezione internazionale o comunque avranno favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale, ed imprese che avranno incoraggiato la nascita di attività di autoimpiego. La cerimonia di premiazione si è svolta a Milano presso la sede di Assolombarda, alla presenza di rappresentanti del Comune e della Prefettura. In chiusura di cerimonia è stato ricordato che sul sito www.unhcr.it sono aperte le candidature per il 2018, con l’auspicio che gli interventi per l’inclusione dei rifugiati possano costituire un nuovo orizzonte dell’attività sociale delle aziende e che i rifugiati, con le loro competenze ed i loro saperi, possano rappresentare una risorsa per le nostre economie.
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