Zubin Mehta, standing ovation
per il ritorno al Ravello Festival

Zubin Mehta, standing ovation per il ritorno al Ravello Festival
Maria Pirrodi Maria Pirro
Domenica 17 Luglio 2022, 09:26 - Ultimo agg. 11:23
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Rivolge il profilo al pubblico e cammina verso il podio, aiutandosi con un bastone. Ma, una volta raggiunto, si lascia alle spalle tutta l'incertezza di quei passi e dirige sicuro l'orchestra del Maggio Fiorentino, la sua preferita. La musica gli dà energia e gioia. Zubin Mehta torna a Villa Rufolo dopo 28 anni l'ultimo concerto, il suo è il terzo appuntamento di Ravello Festival, alla 70esima edizione, ovviamente sold out.

Il maestro porta con sé, come solista, Antonio Meneses, impegnato nelle Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra op. 33 di Chaikovsky.  In apertura l’ouverture e due estratti (Adagio e Finale) dal balletto "Le creature di Prometeo" di Ludwig van Beethoven. E, dopo una breve pausa al tramonto suggestivo, la quarta Sinfonia sempre di Chaikovsky. Il programma è incentrato quasi totalmente sui brani del compositore russo, con uno sguardo al presente: appuntata sulla giacca, Metha ha la spilletta con i colori dell'Ucraina.

Ottantasei anni, stessa generazione di Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Salvatore Accardo. Il direttore d'orchestra indiano lascia Ravello salutato da una standing ovation. Non fa il bis, perché il maestro è stanco, anche se infaticabile: quest'estate è impegnato in più concerti, in Italia e all'estero. «Grazie», gli sussurrano semplicemente gli spettatori, incrociandolo nel giardino dello storico edificio.

Lui risponde con un sorriso, e a nessuno nega un selfie.

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