2022, la pagella di Manfredi: «Un dieci al mio impegno, i servizi vanno migliorati»

Il sindaco si dà la pagella di fine anno e ragiona sugli standard di vivibilità

Il sindaco Gaetano Manfredi con l'assessore Baretta
Il sindaco Gaetano Manfredi con l'assessore Baretta
di Luigi Roano
Venerdì 23 Dicembre 2022, 23:57 - Ultimo agg. 24 Dicembre, 16:43
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Che voto si darebbe il sindaco Gaetano Manfredi per sé e per la sua squadra per quanto fatto in questo 2022? L’ex rettore non si fa cogliere alla sprovvista. «Dipende dalla materia che dobbiamo valutare - spiega - dal punto di vista dell’impegno debbo dire che meritiamo 10 perché ce l’abbiamo messa tutta. Dal punto di vista del risultato poco più della sufficienza ma ci auguriamo di raccogliere il frutto di tanto lavoro nei prossimi mesi. Aggiungo che sono però soddisfatto perché si iniziano a vedere i primi segnali».

Resta con i piedi per terra il sindaco e fiducioso nel futuro prossimo, ma i suoi crucci sono due in particolare: una città sempre più pulita «ma serve molto la collaborazione dei cittadini» e i trasporti.

Manfredi punta sulle nuove assunzioni in Asìa che presto saranno pienamente in organico. Quindi il tema dei trasporti con il paradosso che ci sono 12 nuovi treni per la metro che aspettano di essere messi in esercizio da più di un anno. Ma serve l’ok del ministero dei trasporti.

In questo contesto il tema dei finanziamenti per il Comune è centrale, dalla Legge di Bilancio sono stati sfilati 450 milioni aggiuntivi al “Salva Comuni” e quindi anche dal “Patto per Napoli”. «È un peccato - commenta l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta - questi fondi servivano per sostenere i Comuni rispetto ai maggiori costi dell’energia. Va chiarito che a oggi i finanziamenti ordinari per il “Patto” non sono stati messi in discussione». In questo senso, la polemica con la Gesac sulla tassa d’imbarco di 2 euro per l’aeroporto di Capodichino è ancora viva. Tassa d’imbarco e aumento dell’Irpef sono due pilastri del “Patto”, senza questa misura da Roma stoppano i finanziamenti che valgono 1,3 miliardi che non sono a fondo perduto. A intervenire è il presidente degli industriali Costanzo Jannotti Pecci: «Apprezziamo l’impegno del governatore Vincenzo De Luca a valutare, in sede di confronto con il governo, soluzioni alternative all’incremento della tassa di imbarco, in modo da non penalizzare gli utenti, le società operatrici dei voli e la Gesac. Registriamo con lo stesso favore la disponibilità espressa dall’assessore Baretta a sostituire l’addizionale con altre fonti di introiti». Per Jannotti Pecci «Occorre fare di tutto per scongiurare ridimensionamenti di traffico e riduzione dei passeggeri per effetto di provvedimenti che rischiano di rendere meno competitiva la destinazione Napoli».

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Giova ricordare che appena un anno fa la Regione ha aumentato la sua addizionale sull’Irpef e non di poco. Baretta però rilancia: «La istituzione della tassa di imbarco - dice l’assessore - non pregiudica la possibilità per il governo di intervenire. Peraltro non è da oggi, ma da un anno che si sa che questa decisione sarebbe stata presa in conseguenza del “Patto per Napoli”. Il risanamento finanziario del comune, che ammonta a 5 miliardi, non può gravare solo sui cittadini».

L’assessore spiega ancora: «I turisti che vengono a Napoli (come a Venezia la cui tassa è di 2,50 euro) oltre ad ammirare le bellezze della città, ad usufruire del trasposto pubblico meno caro d’Italia e di costi di alloggio e ristorazione tra i più bassi contribuiranno così a mantenere la città più pulita e a garantire il miglioramento delle offerte di servizi. Che questo avvenga è anche convenienza delle stesse compagnie aeree con le quali siamo disponibili a tutti i necessari confronti per migliorare il servizio, la logistica e la accoglienza, a partire dalle vie di accesso all’aeroporto». Tema spinoso dove il presidente della Commissione trasporti del Consiglio comunale Gaetano Simeone è molto esplicito: «I gestori Gesac si rivolgessero anche al governo leggo toni molto accesi nel contestare una misura prevista nel “Patto”. Apprezzabilissima la dichiarazione conciliante del presidente De Luca, ma chi la ricorda dimentica che De Luca è il presidente della Regione e non il sindaco di Napoli».

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