Acerra, bagarre in consiglio e il presidente accusa la capogruppo M5S: «Lei sta facendo la camorrista»

La capogruppo Carmela Auriemma
La capogruppo Carmela Auriemma
di Enrico Ferrigno
Giovedì 28 Maggio 2020, 15:40 - Ultimo agg. 16:58
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«Lei sta facendo la camorrista perché vuole imporre una discussione in violazione delle regole». Così il presidente del Consiglio comunale di Acerra, Andrea Piatto ha apostrofato una consigliera di opposizione che voleva parlare di camorra e di escalation criminale in città, durante il dibattito su alcune delibere di giunta sul bilancio comunale. Tanto è bastato per scatenare le proteste della capogruppo del Movimento 5 Stelle, Carmela Auriemma che ora sta valutando  un’eventuale denuncia alla magistratura. Lo  scontro era nato dopo che la consigliera grillina era stata invitata dal presidente ad attenersi nel suo intervento all’ordine del giorno. Ma in seguito alle sue insistenze e richieste di spiegazioni, è stato disposto il silenziamento del suo microfono. Il botta e risposta che è andato in onda in diretta streaming sul sito del Comune, ha scatenato un’inevitabile bagarre durante e soprattutto dopo la seduta di Consiglio comunale nella quale, tra l’altro ha approvato all’unanimità anche una delibera per contrastare la violenza di genere.

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«Volevo aprire uno squarcio sul silenzio del consiglio per raccontare come l’escalation criminale della camorra ha portato alla creazione di nuove piazze di spaccio ed addirittura a tre omicidi in meno di un anno e della necessità di intervenire, ma sono stata zittita in malo modo. Il presidente non si deve permettere di apostrofarmi in quel modo. Sto valutando tutti gli strumenti che ho a disposizione  per tutelare il mio ruolo, la mia immagine e la mia persona», spiega Auriemma. Intanto sui social  monta la protesta con innumerevoli messaggi di solidarietà bipartisan alla consigliera dei 5 Stelle. Il presidente Piatto si difende pubblicando il video della seduta di consiglio: «Sono stati approvati importanti atti finanziari per le famiglie acerrane e per le donne vittime della violenza di genere. In apertura di seduta ho espresso la mia solidarietà, anche a nome dei colleghi consiglieri, al giornalista del Roma minacciato dalla camorra. In merito a quanto accaduto con il consigliere Auriemma, ho già chiarito il mio pensiero in aula ed è registrato. Quando si è vuoti di contenuti, si imbroglia l’opinione pubblica con ricostruzioni disoneste. Per maggiore chiarezza, e per chi l’italiano lo capisce nella sua essenza, imbrogliare ed essere disonesti è estensione del significato di “atteggiamento camorristico”. Praticamente sinonimi». 

Il presidente della civica assise alla fine della seduta ha autorizzato Auriemma a fare le sue comunicazioni sulla Camorra chiarendo prima che intendeva: «Correggere la parola camorra utilizzata in precedenza con prepotenza».
Ma Auriemma non demorde: «Mi chiude il microfono e mi offende non dandomi nemmeno la possibilità di replicare. Mi chieda scusa». 
 

Il caso Acerra arriverà anche in Parlamento, con Vincenzo Presutto, senatore del Movimento 5 Stelle, che annuncia interrogazione al ministro dell'Interno Lamorgese: «Quali misure intende prendere il ministro - dice - per garantire un maggiore controllo del territorio napoletano? Pochi giorni fa l'ennesimo agguato di camorra ad Acerra, costato la vita a Pasquale Tortora, ha fatto ripiombare la cittadina in provincia di Napoli nel terrore di una nuova faida. Per questo ho voluto rivolgere al ministro un'interrogazione a risposta scritta chiedendole di inviare più uomini delle forze dell'ordine sul territorio, soprattutto nelle zone periferiche della cittadina partenopea, spesso teatro di episodi violenti con grave rischio per la popolazione locale». 
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