Affare nella ex Cirio, patto bipartisan: indagati i big di Pd e Forza Italia

Affare nella ex Cirio, patto bipartisan: indagati i big di Pd e Forza Italia
di Dario Sautto
Venerdì 1 Marzo 2019, 07:00 - Ultimo agg. 14:18
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Parlamentari, imprenditori, professionisti, consiglieri regionali, dirigenti di partito da destra a sinistra. Sono tutti indagati nell'inchiesta sull'ex area Cirio di Castellammare di Stabia, il vero interesse dell'imprenditore Adolfo Greco, ex faccendiere di Cutolo, finito in carcere poco più di due mesi fa perché accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
 
Il filone investigativo dell'inchiesta «Olimpo», con gli atti trasmessi sei mesi fa dalla Dda alla Procura di Torre Annunziata, racconta di intrecci pericolosi e di «influenze» importanti da parte dei Greco sulla politica napoletana. Ci sono gli ultimi due presidenti della Provincia, oggi entrambi parlamentari, tra gli indagati eccellenti, raggiunti dalla proroga di indagini firmata dal gip Mariaconcetta Criscuolo e richiesta dai sostituti procuratori Andreana Ambrosino e Rosa Annunziata, che fanno parte del pool di magistrati coordinati dal procuratore Sandro Pennasilico e dall'aggiunto Pierpaolo Filippelli. Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo, secondo l'accusa, entrano in qualche modo nell'affare Cirio, un business immobiliare targato Greco e Polese, mai realizzato e sempre al centro della discussione politica delle ultime amministrazioni comunali stabiesi, che non hanno mai retto alla pressione di una lottizzazione che faceva gola anche alla camorra.

Corruzione, abuso d'ufficio e traffico di influenze illecite sono i reati per i quali la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di diciassette persone, nell'ambito del filone investigativo che scaturisce dal fascicolo principale e che racconta i rapporti tra Greco e i quattro clan di camorra dell'area stabiese: D'Alessandro, Cesarano, Di Martino e Afeltra. In cima alla lista, ovviamente, c'è proprio Adolfo Greco, il deus ex machina dell'operazione Cirio, che prevede l'abbattimento dell'ex fabbrica e la costruzione di un quartiere residenziale, fatto di 330 appartamenti, con 110 alloggi riservati all'housing sociale e gli altri 220 in vendita sul libero mercato. Tutto, cancellando la storica stazione delle ferrovie. Con lui, sono indagati i due attuali parlamentari di Forza Italia, Cesaro e Pentangelo. E poi c'è Mario Casillo, consigliere regionale del Pd, originario di Boscoreale. E ancora Luigi Greco, figlio di Adolfo ed ex consigliere comunale stabiese; Gennaro Iovino, dirigente cittadino del Pd e padre del consigliere Francesco; l'architetto Mario Biondi, commissario ad acta nominato dalla Provincia per esaminare l'istanza della PolGre e accelerare l'iter; Antonio Elefante, ingegnere che ha curato il progetto; l'imprenditore edile Giuseppe Passarelli, che avrebbe curato i lavori per la realizzazione del complesso; Pierpaolo Limone, che figurava come amministratore della PolGre; Giovanni Lombardi, imprenditore con interessi nell'editoria (Metropolis e La Città); Sabato Polese, fratello di Tobia Antonio, il defunto «boss delle cerimonie» della Sonrisa di Sant'Antonio Abate; Vincenzo Campitiello, Francesco Cesaro, Marcello Ciofalo, Vincenzo Colavecchia e Angelina Annita Rega, moglie di Greco.

Sono almeno tre, secondo l'accusa, gli episodi di corruzione da parte di Greco, ricostruiti dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli e dai poliziotti del commissariato di Castellammare. Tutto parte nel 1999, quando la PolGre Europa 2000 srl immobiliare di proprietà di Adolfo Greco e Tobia Antonio Polese acquista l'area industriale. Il piano di riqualificazione prevede una serie di autorizzazioni, che si bloccano più volte. A questo punto, Greco interverrebbe direttamente con alcuni referenti politici, arrivando fino ai vertici della Provincia, prima Cesaro e poi Pentangelo. Quest'ultimo, il 7 agosto 2014 nomina Biondi commissario ad acta per la questione Cirio con il compito di sostituire il Comune di Castellammare, a sua volta commissariato. L'incarico era quello di rispondere all'istanza di rilascio del permesso a costruire per l'intervento nella ex Cirio.
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