Alessandra Clemente candidata sindaco a Napoli: «Le multe pazze un errore, la Galleria Vittoria sarà più sicura»

Alessandra Clemente candidata sindaco a Napoli: «Le multe pazze un errore, la Galleria Vittoria sarà più sicura»
di Luigi Roano
Domenica 4 Aprile 2021, 16:00 - Ultimo agg. 5 Aprile, 17:18
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Allora assessore Alessandra Clemente - candidata sindaco - come si aggiusta il pianeta patrimonio se per ogni immobile comunale, come le Case dei Puffi a Scampìa, il budget per la manutenzione è di 70 euro l'anno?
«Capisco che abbia dato fastidio a plurimi portatori di interesse l'internalizzazione con la nostra NapoliServizi della gestione del patrimonio, ma non si torna indietro».

Gioca in difesa, la domanda è come si migliora la vita di chi abita in quei luoghi...
«Sotto la mia gestione i fitti passivi sono passati da 111 a 36 con un risparmio di 4,4 milioni, tutte risorse destinate alla manutenzione per l'edilizia popolare di tutta la città. Io in questi posti ci vado e conosco le Case dei Puffi, ieri mattina ero nelle case popolari di Taverna del Ferro, dove, ultimo progetto da me voluto in ordine di tempo, stiamo spendendo 570mila euro di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Abbiamo chiesto un finanziamento di 32 milioni per l'edilizia residenziale comunale di Marianella e di Chiaiano, nell'ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare (PINQuA), pubblicato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Stiamo lavorando al recupero delle morosità e stiamo pubblicando bandi per fitti commerciali come quelli in Galleria Principe o come quelli visibili sulla home del Comune per più strutture a Ponticelli».

Come arginare il fenomeno della movida fracassona quando finirà la pandemia?
«Quando ho iniziato nel 2013 la mia avventura in giunta i baretti chiudevano alle 6 del mattino. C'era la deregulation. Sono stata la prima - grazie anche al lavoro con la nostra Prefettura - ad iniziare un percorso che ci ha portato a chiusure alle 2,30, abbiamo limitato un fenomeno in territori che hanno sofferto molto anche per problemi di ordine pubblico. Ora la chiusura deve essere portata all'una. Ma la vera scommessa è delocalizzare».

Vale a dire?
«Grazie al tavolo comune abbiamo sbloccato i lavori per il Molo San Vincenzo, poi abbiamo la Rotonda Diaz, due luoghi dove voglio portare la movida in sicurezza. Movida significa anche posti di lavoro, vocazione internazionale della città e professionisti che vanno salvaguardati».

Tra le sue dodici deleghe c'è pure quella spinosissima alla Polizia municipale. Dove erano i vigili quando avete istituito la zona pedonale del centro storico che ha prodotto centinaia di migliaia di multe pazze perché i napoletani non sapevano del passaggio da Ztl ad area pedonale?
«Quella delibera è stata un errore e lavoreremo perché quelle multe non vengano pagate. È allo studio un'altra delibera. È mancata un'adeguata comunicazione e il pre-esercizio, i vigili in quei giorni erano impegnati su altri fronti prioritari e il comandante non è stato coinvolto nella sua stesura».

Sugli altarini che inneggiano ai boss della camorra, la sensazione è che la sua risposta sia stata tardiva e un po' approssimativa, soprattutto per la sua storia.
«Non sono d'accordo. Nel 2019 all'epoca della guerra dei Sibillo sono andata personalmente a cancellarli a Palazzo Caiafa. Abbiamo cacciato le donne della camorra dal palazzo di San Nicola al Nilo che ospitava gli anziani indigenti e dove quelle donne avevano fatto un B&B. Sulle recenti vicende mi sono subito pronunciata. C'è una differenza tra i murales dedicati a Ugo Russo e Luigi Caiafa. Il primo era una richiesta di verità e giustizia, il secondo una sfida alla legalità. E oggi stiamo cancellando i murales con la nostra NapoliServizi. Voglio chiarire però un principio: noi i giovani li dobbiamo proteggere in vita, anche i figli dei camorristi non li voglio vedere prima morire e poi sull'altarino consolatorio».

Dalle strade insanguinate a quelle gruviera, anche questa è una sua delega e le strade sono messe male.
«Si deve fare di più e sempre di più ma ora faccio parlare i fatti, cioè i cantieri aperti. Può prendere appunti?».

Prego.
«Sono aperti cantieri in via Nuova del Campo, via Marco Rocco di Torrepadula, via San Cosmo fuori le mura a Porta Capuana, via Ferraris, Santa Maria ai Monti, via Arcoleo, corso Vittorio Emanuele, Perimetrale di Scampìa e di Soccavo, piazza Carlo III, viale Colli Aminei, il Lungomare, piazza della Repubblica, parco della Marinella e in via Marina siamo intervenuti su tutti i tombini. Abbiamo trasformato il blocco delle zone rosse in opportunità per rifare le strade, accelerando per arrecare minor disagi possibili».

Sulla Galleria Vittoria?
«Un lavoro immenso, mai fatto prima, i cui risultati sono stati utilizzati per mettere a punto un progetto per incrementare la sicurezza della galleria. Mi sono detta: facciamo ora quello che dal 1920 forse non è stato mai fatto ma che grazie alle tecnologie e competenze di oggi è possibile fare per non vivere tra 10 anni un brutto dejavú e dare il massimo ai napoletani insieme anche alla gara per le facciate, partita anch'essa».

Cosa risponde a Eleonora De Maio che ha lasciato la giunta per la sua investitura a candidata sindaca?
«Mi ha addolorato la sua scelta di lasciare, siamo profili diversi ma accomunati dagli stessi valori. Eleonora mi pare che abbia contestato il metodo della mia investitura, non altro. Per lei le porte sono sempre aperte».

Tra sei mesi si vota e il Pd fa sapere che per una alleanza la condizione è lasciare de Magistris.
«Il rinvio a ottobre fa sì che oggi la mia priorità sia ancor di più Napoli, la mia campagna elettorale partirà ad agosto. In questo momento la candidatura mi dà la forza per provare a essere un amministratore migliore. È nella natura delle donne essere concrete, unire e non dividere. Per questo in rappresentanza di una squadra sono convintamente in campo». 

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