«Altro che lanciafiamme, a Napoli
si usa l'estintore sul caso Pd»

«Altro che lanciafiamme, a Napoli si usa l'estintore sul caso Pd»
Mercoledì 8 Febbraio 2017, 15:31
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«Il giorno dopo il disastroso risultato delle amministrative, il segretario Renzi promise che sul partito di Napoli sarebbe intervenuto con il lanciafiamme. A quanto pare, invece, in via Toledo c’è qualcuno che sta utilizzando l’estintore». A sostenerlo è il coordinatore regionale di Sinistra riformista, Gianluca Daniele, che spiega: «Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, sembrerebbe che il segretario metropolitano Carpentieri, invece di assumersi finalmente la responsabilità della sconfitta alle comunali e della totale inerzia e assenza del Pd napoletano negli ultimi anni - e, quindi, di dimettersi dando avvio al congresso, come aveva promesso in direzione, - stia pensando di nominare una nuova segreteria, come se dovesse restare al suo posto ancora qualche anno. Se la notizia fosse confermata, si tratterebbe di un tentativo – non si capisce se consapevole o inconsapevole – di autodistruzione del Pd di Napoli che, in questi giorni, viene anche rovinosamente investito dallo scandalo “listopoli”, senza che nessuno alzi il dito per assumersi la colpa di comportamenti illegali o, quanto meno, segnati da gravissima negligenza».

Daniele poi precisa: «Secondo il nostro Statuto, nel momento in cui si avvia il percorso congressuale, è necessario insediare una commissione congressuale, che deve essere terza, per garantire tutti. Solo questo deve fare Carpentieri, mantenendo fede a quanto solennemente promesso. A meno che non intenda mancare alla parola data, come si potrebbe sospettare dal fatto che, nella convocazione dell’Assemblea provinciale di sabato 11 gennaio, la questione congresso non è stata nemmeno messa all’ordine del giorno. In questo caso, si tratterebbe di un gesto grave e irresponsabile perché i nostri elettori non ci capirebbero. Il Pd a Napoli ha perso consenso per aver portato avanti una linea politica sbagliata e per aver siglato alleanze innaturali, come quella con Verdini. Quindi, prima di discutere di cambio di dirigenti, è necessario che ci si confronti sui temi, facendo emergere una sintesi che rafforzi il partito. Questo – conclude Daniele - lo si può fare solo in un congresso, nel quale sarà la nostra base ad indicarci la via giusta».
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