Anm, la protesta di Ronghi:
«De Magistris vuol farla fallire»

Anm, la protesta di Ronghi: «De Magistris vuol farla fallire»
Venerdì 3 Novembre 2017, 19:37 - Ultimo agg. 4 Novembre, 09:57
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«Sulla crisi e sul futuro dell'Azienda Napoletana Mobilità il sindaco di Napoli De Magistris è come Pinocchio: sta mentendo ai lavoratori, ai sindacati e a tutta la città perché sembra essere ormai chiaro che intende farla fallire e privatizzarla».
 



Così il coordinatore regionale del Movimento Nazionale per la Sovranità, Salvatore Ronghi, che, sotto la sede del Comune di Napoli, ha tenuto una conferenza stampa, insieme con il coordinatore cittadino Carlo Farucci ed il responsabile del settore trasporti Marco Pirone.
 
 

«Bene ha fatto il presidente della Commissione trasporti Simeone a chiedere le dimissioni dell'assessore Calabrese, ma, la verità è che il primo a doversi dimettere è proprio De Magistris per manifesto fallimento politico - ha detto Ronghi - per il quale» se ANM è sull'orlo del baratro è perché il Comune di Napoli non ha saputo garantire le risorse destinate all'azienda in house e tantomeno la ricapitalizzazione che è stata sollecitata dai sindacati e che costituisce il presupposto dell'accordo siglato per il futuro dei lavoratori». Per il coordinatore regionale del movimento sovranista »anche i sindacati devono fare autocritica perché sono stati ingenui nel credere alle menzogne del Comune di Napoli e nella trappola di un protocollo di intesa che appare sempre di più una farsa, mentre altrove si sta giocando la vera partita per il futuro di Anm che sembra prevedere con sempre maggiore chiarezza l'ingresso dei privati a cominciare dal trasporto su gomma».

«La privatizzazione sarebbe una sciagura per Anm - ha sottolineato Ronghi - perché, contrariamente a quanto avvenuto per Gesac, che è stata venduta dal Comune di Napoli, pur essendo una società in attivo, rinunciando, così, ad un importante introito per le casse comunali, nel caso di Anm, che è chiaramente un'azienda decotta ed indebitata, la privatizzazione servirebbe solo a svendere i chilometri del trasporto su gomma a favore dei privati, senza alcun vantaggio né per l'ente comunale né per i lavoratori».

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