Anm Napoli, il piano anticrac convince i giudici: il pericolo di fallimento è più lontano

Anm Napoli, il piano anticrac convince i giudici: il pericolo di fallimento è più lontano
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 6 Dicembre 2018, 10:56
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L'Anm comincia a uscire dalle nubi. Ultima udienza, ieri pomeriggio, sull'ammissibilità del piano del concordato. Non c'è ancora l'ok del Tribunale fallimentare, ma i segnali sembrerebbero positivi. Il collegio presieduto da Gianpiero Scoppa, Francesco Paolo Feo giudice relatore, si è riservato la decisione. Il decreto sull'ammissibilità è atteso a breve. Il secondo passo, a quel punto, sarà la sentenza di omologazione, la quale, invece, dovrebbe arrivare a giugno, previo accordo con i creditori. In Anm si respira un clima più disteso. Se si è arrivati a questo punto - questo il ragionamento - è perché evidentemente il piano è strutturato bene. Nei giorni scorsi, infatti, l'azienda - assistita dai legali Stefania Radoccia, Francesco Marotta, Angelo Del Duca (EY) - aveva depositato le integrazioni richieste dal Tribunale al piano concordatario, corredato con gli ultimi due bilanci approvati, che hanno visto ridotte le perdite da 55 ad appena 1,2 milioni di euro. Risultati raggiunti grazie al contenimento delle spese e al miglioramento degli incassi e della lotta all'evasione. Materiale che è stato ritenuto significativo nell'udienza di ieri, nel corso della quale è emersa la raccomandazione che, anche qualora dovesse andare a buon fine la procedura concordataria, l'Anm dovrà comunque continuare la fase del risanamento.
 
«L'udienza di ieri è stata un passaggio importante - spiega Amedeo Manzo, amministratore unico della NapoliHolding, società controllante di Anm - Sono stati rappresentati tutti gli elementi positivi prodotti in questi mesi. Pensiamo di aver fatto un buon lavoro, siamo fiduciosi. In due anni le perdite sono state ridotte a 1,2 milioni e nel 2018 contiamo di chiudere in utile. Risultati positivi non solo in termini di recupero amministrativo e contabile, ma anche di efficienza. Oggi l'Anm è un'azienda sana. Ma non è ancora finita - prosegue Manzo - L'ammissibilità al concordato, qualora dovesse verificarsi, è solo la fase preliminare. Il piano concordatario proseguirà anche nei prossimi mesi. Prima dell'estate, auspicabilmente, si dovrà discutere dell'omologazione». «Abbiamo fatto tutti i passi necessari - commenta Nicola Pascale, amministratore Anm - per consentire al Tribunale di decidere. Adesso non possiamo che avere fiducia e incrociare le dita». «In questi mesi - incalza Nino Simeone, presidente commissione Trasporti - si è dimostrato che un'azienda di trasporto pubblico può funzionare, avendo i conti in ordine. Adesso bisogna migliorare il servizio, sempre tutelando i lavoratori».

La strada del risanamento continua. L'anno prossimo scatterà comunque l'aumento del ticket corsa singola da 1,10 a 1,20 euro. Così come continueranno le procedure già avviate per efficientare i servizi. Il primo scoglio da affrontare in questi giorni sarà mettere a regime, in modo organico, il sistema delle turnazioni del personale, in modo da consentire in ordinario i prolungamenti notturni di funicolari e metropolitana Linea 1, senza doverli più pagare ogni volta con gli straordinari. Su un altro fronte, invece, l'azienda intende mettere mano al potenziamento dei conducenti, reclutando 100 nuovi autisti dei pullman, tramite agenzie interinali. I trasporti di superficie in questi anni hanno registrato una forte contrazione, dovuta alla mancanza di personale di guida, mentre è rimasta alta la domanda da parte dell'utenza. Anche i mezzi registrano un'età elevata. Il Comune ha già iniziato uno svecchiamento della flotta con l'acquisto di 56 nuovi bus. Nel 2020 arriveranno anche i primi treni nuovi della Linea 1 (20 in totale).
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