Anm Napoli, dopo i tagli nuove assunzioni a tempo

Anm Napoli, dopo i tagli nuove assunzioni a tempo
di Pierluigi Frattasi
Mercoledì 4 Luglio 2018, 07:30 - Ultimo agg. 18:34
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Un'Anm più snella, con circa 2.100 dipendenti rispetto ai 2.750 di partenza del 2016. Cala la scure su impiegati e amministrativi, mentre viene rafforzato il personale addetto all'esercizio. Dimezzati i dirigenti, che da una ventina scendono a una decina e avranno l'obbligo della rotazione tra i servizi. Tagliati superminimi e indennità ad personam dei funzionari, che oggi possono andare da 450 a 2mila euro in più al mese in busta paga, oltre allo stipendio, per un risparmio di almeno mezzo milione l'anno. Ma ci sarà anche un'iniezione di risorse fresche, con ben 135 assunzioni di autisti e macchinisti previste dall'anno prossimo per colmare i vuoti che si creeranno in organico. Saranno tagliate le linee bus per 130 km, ma ci saranno più pullman in strada già da quest'anno e treni nuovi in esercizio dal prossimo, con frequenze migliorate. Proseguirà senza tregua la lotta all'evasione. Questo lo scenario della nuova Anm nel 2019, all'esito del concordato, disegnato nel piano di risanamento consegnato ieri sera al Tribunale Fallimentare. Un documento top secret, limato fino all'ultimo minuto, che sarà illustrato oggi dal sindaco Luigi de Magistris in conferenza stampa, ma sul quale sono filtrate alcune indiscrezioni. Non sono esclusi altri correttivi in corso d'opera.
 
Non ci saranno privatizzazioni o cessioni di rami d'azienda. Questo il diktat dell'amministrazione comunale, ma saranno salvaguardati i posti di lavoro. Scongiurata la cessione della sosta (strisce blu e parcheggi), che resterà all'Anm fino alla fine del contratto di servizio a dicembre 2019 e sarà rafforzata. Due punti su cui ha molto battuto il presidente della commissione Trasporti Nino Simeone. Il piano prevede 325 nuovi esuberi nel biennio, di cui 81 pensionamenti naturali e 244 da destinare alla mobilità con la legge Madia, a trasferimenti in altre partecipate o agli incentivi all'esodo, riqualificazione, formazione e altri ammortizzatori sociali e altre procedure. Rinegoziato anche il salario accessorio (ticket mensa, reperibilità) che sarà armonizzato. I premi saranno legati alla produttività, non più fissi.

La struttura aziendale sarà ridotta all'osso: solo 9 direzioni, rispetto alle circa 20 attuali. Alcune aree saranno gestite da funzionari. Confermata la figura del direttore generale. I manager avranno l'obbligo della rotazione tra i servizi. La pianta organica scenderà, entro il 2019, da 2.397 a 2.103 dipendenti. La cura dimagrante, però, creerà vuoti in organico anche tra gli autisti. Si prevedono, quindi, 125 assunzioni tramite agenzie interinali a partire dall'anno prossimo. Mentre altri 10 dovrebbero arrivare nel ramo ferro. Non è escluso che una parte possa venire dalla riqualificazione degli esuberi.

Il piano prevede un passivo di circa 209 milioni di euro, di cui circa 71 milioni di crediti privilegiati, che saranno saldati integralmente, e 94 milioni sui quali si potrà fare una transazione. L'Anm potrebbe proporre un'offerta di partenza di circa il 45%. Tra i creditori c'è anche l'Agenzia delle Entrate, per debiti fiscali, con la quale sarà avviata una trattativa. Circa 32 milioni, invece, sono debiti verso il personale. Il piano di rientro durerà 5 anni. Il Tribunale Fallimentare dovrebbe decidere entro giugno 2019 se approvarlo o meno. In caso positivo, subito dopo l'ok partiranno i pagamenti ai creditori, cominciando da quelli privilegiati, per passare poi agli altri. Tutto il passivo sarà assorbito entro il 2022.

L'Anm prevede la vendita di due immobili: la sede del Ponte dei Francesi e l'officina di via Galileo Ferraris, entrambe affittate attualmente ad Asìa che paga il canone. Un'operazione da oltre 10 milioni.
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