Arrestato il sindaco di Torre del Greco: rieletto nel 2014, puntava alla Camera con Salvini

Arrestato il sindaco di Torre del Greco: rieletto nel 2014, puntava alla Camera con Salvini
Lunedì 7 Agosto 2017, 10:01 - Ultimo agg. 20:28
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Ciro Borriello, 60 anni compiuti lo scorso mese di febbraio, è stato rieletto sindaco di Torre del Greco nel giugno del 2014 con una coalizione di centrodestra, superando al ballottaggio il candidato del centrosinistra e attuale consigliere regionale del Pd, Loredana Raia.

Impegnato attivamente in politica dal 1993 (anno della prima elezione a consigliere comunale nella sua città, risultando il più votato in assoluto nella lista della Democrazia Cristiana), Borriello è medico chirurgo con specializzazione in chirurgia estetica e ha ricoperto numerosi incarichi di natura politica, tra i quali quello di consigliere provinciale di Napoli e deputato con Forza Italia.

Eletto per la prima volta sindaco nel 2007 (con una anomala coalizione che vedeva assieme Forza Italia, Alleanza Nazionale e i dipietristi di Italia dei Valori) l'anno dopo la mancata riconferma alla Camera, fu invece sconfitto alle amministrative del 2012 dal candidato del centrosinistra Gennaro Malinconico, poi dimessosi nell'inverno del 2014. Borriello negli ultimi tempi non aveva fatto mistero di puntare ad una nuova candidatura alla Camera e anche per questo si era avvicinato sempre con maggiori insistenze alle posizioni della Lega Nord di Matteo Salvini.
 


Non a caso, tra le sue ultime crociate c'era il veto all'accoglienza di migranti a Torre del Greco. Molto vicino alle posizioni di Salvini tanto da definirsi un sindaco con simpatie leghiste, era andato ad ascoltarlo alla Mostra d'Oltremare, in occasione del comizio del leader del Carroccio a Napoli e si era fatto fotografare con lui. Sosteneva che c'erano altri sindaci con simpatie leghiste proprio perché temevano l'immigrazione

Nel corso di un infuocato consiglio comunale, lo scorso 28 luglio ha rassegnato le dimissioni della carica sindaco, per problemi all'interno della maggioranza, che ancora ricopre in attesa dei venti giorni previsti dalla legge per confermare le dimissioni.

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