Corsa contro il tempo per non perdere i fondi che il cosiddetto Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) mette a disposizione per potenziare e migliorare la raccolta differenziata. I progetti dovrebbero essere varati entro il 14 febbraio, ed è quindi cominciato il conto alla rovescia. A Napoli il sindaco Gaetano Manfredi e l'assessore all'Ambiente Paolo Mancuso hanno deciso di affidare ad Asìa e al suo nuovo amministratore unico, Domenico Ruggiero, il compito di mettere a punto progetti per 52 milioni di euro. Ma anche Sapna, la società della Città Metropolitana (di cui è direttore tecnico lo stesso Ruggiero), è al lavoro: punta ad ottenere i soldi necessari a rinnovare gli impianti di tritovagliatura di Tufino e Giugliano. In questo caso, però, il percorso sembra più accidentato: al momento manca il sì del Comune di Giugliano per far partire il progetto e incassare i 40 milioni di euro necessari per realizzarlo.
I fondi serviranno tutti per migliorare la qualità della differenziata, come previsto dalle linee guida stabilite dall'Europa.
Ce la farà Asìa a rispettare i tempi che sono ormai strettissimi? Spiega Ruggiero: «Cercheremo di sopperire ai ritardi finora accumulati. Quella che ci offre il Pnrr è un'opportunità unica per rinnovare i nostri impianti. Per questo ce la stiamo mettendo tutto per recuperare il gap del tempo perso e non sprecare risorse». Anche più difficile non perdere i fondi destinati alla Città Metropolitana. I soldi dovrebbero servire a rinnovare i cosiddetti impianti di tritovagliatura, da sempre spina nel fianco del sistema campano: dovevano produrre combustibile da rifiuto, servono a stento a separare la frazione secca da quella umida e a stabilizzare tutto l'umido che ricevono. A Tufino dovrebbero essere realizzati una piattaforma per la separazione della carta e del cartone e un impianto di compostaggio anaerobico capace di migliorare le performance attuali e quindi di ridurre le costosissime esportazioni dell'umido. Spesa prevista 30 milioni. A Giugliano, invece, si punta all'ammodernamento dello Stir con l'aggiunta di una super piattaforma destinata al recupero del vetro. Un'operazione che costerà 40 milioni e vuole ridurre le emissioni e i costi di lavorazione e dare la possibilità di nuove assunzioni.