Napoli senza assistenti sociali, la beffa: «Sconsigliato assumerli»

Napoli senza assistenti sociali, la beffa: «Sconsigliato assumerli»
di Marco Esposito
Domenica 12 Giugno 2022, 08:00 - Ultimo agg. 13 Giugno, 07:33
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Sembra un racconto di Kafka. La vicenda intricata e paradossale degli assistenti sociali richiama le atmosfere narrate un secolo fa con la fantasia dello scrittore di Praga. Fatti nei quali le azioni individuali, anche quelle motivate dalle migliori intenzioni, finiscono inghiottite nel nulla.

Cominciamo dalla fine: la cronica carenza a Napoli come in Campania e un po' in tutto il Sud degli assistenti sociali. Il Mattino lo ha raccontato nei giorni scorsi, denunciando l'impossibilità per i pochi operatori in organico di fronteggiare i disagi di una popolazione in larga parte in condizioni di marginalità e spesso due volte - ma anche cinque o sei volte - superiore a quella stabilita per legge: la media in Campania a fine 2021 è di un operatore sociale ogni 11.000 residenti mentre il livello stabilito per legge è di un assistente sociale ogni 5.000 abitanti. Servirebbero oltre 600 assunzioni, le quali però sono nello stesso tempo obbligatorie per legge e fortemente sconsigliate da chi la legge dovrebbe far rispettare: i magistrati.

Il numero 1 ogni 5.000 non è un valore come tanti ma un Lep, vale a dire fa parte dei «livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale».

Parole scolpite nella Costituzione e che quindi tutti, compreso il legislatore, sono tenuti a rispettare. Il Lep è una garanzia, un diritto, per tutti gli italiani e porta con se tre doveri: il dovere per l'ente chiamato a far funzionare il servizio di attivarlo; il dovere per lo Stato di finanziarlo integralmente; il dovere infine ancora per lo Stato di intervenire con poteri sostitutivi qualora l'ente locale venga meno al suo compito.

Il valore di 1 su 5.000 è in vigore dal primo gennaio 2021. La legge (178/2020 articolo 1 comma 797) non si limita a definire il Lep ma prevede un finanziamento per favorire gli Ambiti sociali (i quali di solito raggruppano più comuni) a raggiungere il livello essenziale, pari a 40mila euro annui per assistente sociale. Ma per beneficiare del bonus bisogna già aver raggiunto la soglia di 1 assistente ogni 6.500 residenti. Quindi - per fare un esempio, un Ambito sociale con 65.000 abitanti deve avere per Lep 13 assistenti sociali. Se ne ha dieci, riceve i soldi per assumere i tre che mancano. Ma se ne ha 9 o peggio ancora uno o due, come accade spesso in Campania, non riceve nulla. In compenso se già ne ha tredici o più riceve i soldi lo stesso, come premio alla carriera. In pratica la legge è scritta in modo da aumentare le distanze tra Nord e Sud. Un esempio concreto spiega meglio il punto: i distretti di Giugliano, in Campania, e quello che ha come capofila Sassuolo, in Emilia, contano entrambi poco meno di 120mila abitanti, ma il primo ha solo tre operatori sociali mentre il secondo 24, cioè il numero Lep. Dopo i contributi del 2021, Giugliano prende zero e resta a tre mentre Sassuolo riceve fondi a sufficienza per assumere sei operatori e salire a 30.

La norma è palesemente contraria alla lettera e allo spirito della Costituzione. Ma, invece di cambiarla, il governo per quest'anno ha provato a introdurre un correttivo, tramite il ministro del Lavoro e della Previdenza sociale Andrea Orlando, la cui somiglianza con Franz Kafka è ovviamente casuale. In pratica si è accantonata una parte del Fondo povertà distribuito alle Regioni per sostenere gli ambiti sociali che non accedono al contributo, togliendo soldi ai servizi di sostegno, peraltro con la regoletta cacofonica che spetta la metà di quanto spetta per arrivare a 1 su 5.000.

Già così è complicato, vero. Ma il lettore non deve pensare che sia colpa sua se fatica a seguire la storia. Ci ha capito poco anche il sindaco di Nocera Inferiore, comune capofila di un Ambito sociale in provincia di Salerno, il quale ha chiesto alla Corte dei Conti della Campania un parere per sapere se le risorse per assumere a tempo indeterminato gli assistenti sociali che mancano «sono considerate certe nell'an ed incerte nel quantum». Ovvero, traducendo dal latino, certe che siano dovute ma incerte nell'importo. E i magistrati contabili, dopo una dotta analisi delle finalità delle norme, hanno stabilito che c'è, come sospettava il sindaco, l'incertezza del quantum, e che però non si può neppure esser sicuri che qualcosa spetti, sia pure di importo indefinito. Da qui un parere (numero 10/2022) amaro nel contenuto e dalla traballante punteggiatura: «Le risorse di cui al Fondo povertà sono da considerare incerte nell'an e nel quantum, il che implica quale necessaria conseguenza, che l'eventuale onere finanziario che ne deriva ricadrebbe interamente o parzialmente sull'ente che vedrebbe venir meno o ridursi l'etero-finanziamento con possibili effetti negativi sugli equilibri di bilancio».

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Quindi il sindaco è obbligato per dovere costituzionale a garantire il servizio di assistenti sociali al livello di 1 ogni 5.000 abitanti ma i soldi per assumere non gli spettano se è troppo lontano dall'obiettivo e in ogni caso il bonus è incerto e se malauguratamente dovesse mancare, in tutto o in parte, il sindaco sarà responsabile del dissesto finanziario provocato nonostante l'avvertimento della Corte dei Conti. Quindi nessuna assunzione è possibile, avverte la Corte, senza il bollino verde della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali.

Risultato? I Comuni delle aree più ricche da due anni rafforzano i servizi sociali utilizzando il bonus messo a loro disposizione, mentre i territori in ritardo, Campania in testa, non solo ricevono meno risorse ma devono giostrare tra vincoli contabili e assunzionali di ogni natura, sotto lo sguardo accigliato dei magistrati contabili. E così molti sindaci preferiscono astenersi dal potenziare i servizi sociali piuttosto che ritrovarsi come nelle prime righe del Processo: «Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., poiché un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, fu arrestato». 

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