Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale, no al deposito di gas a Torre Annunziata

Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale, no al deposito di gas a Torre Annunziata
di Antonino Pane
Venerdì 4 Giugno 2021, 13:00
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Il deposito di gnl (gas naturale liquefatto) nel porto di Napoli non si farà. Dalle parole ai fatti: ieri il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale, Andrea Annunziata, ha revocato in autotutela la delibera presidenziale adottata dal suo predecessore, Pietro Spirito, con cui si avviava la procedura per un deposito costiero di gas con una capacità di 20mila metri cubi. L'atto, di fatto, revoca la delibera n. 231 del 5 novembre 2020 e tutto il procedimento amministrativo che ne è scaturito. Un provvedimento complesso ed articolato, quello adottato da Annunziata, che di fatto blocca anche la procedura intrapresa dalle società Edison Edf Group Spa e Kuwait Petrolium Italia Spa con cui, con una improvvisa accelerazione, e solo dopo una conferenza di servizio preliminare, intendevano ottenere dal ministero dell'Ambiente la valutazione dell'impatto ambientale. Il provvedimento recentemente adottato in pratica incide su alcuni vulnus, contenuti nella procedura avviata, e definiti dallo stesso Annunziata in contrasto con le normative vigenti. Sopra ogni cosa la mancanza di uno strumento di pianificazione che preveda un deposito costiero di gnl nel sito individuato da Edison e Q8. La procedura per impiantare il deposito costiero di gas, in pratica, sarebbe stata avviata senza una propedeutica programmazione urbanistica del porto ma riservandosi di proporre una variante successiva. Nel porto di Napoli vige, di fatto, un piano regolatore approvato nel 1958 ed un altro, più recente, adottato nel 2012 con il voto unanime del Consiglio Comunale di Napoli e del Comitato portuale.

Ebbene mentre il più recente Piano regolatore portuale non contempla alcuna localizzazione di serbatoi gnl che, lo ricordiamo, è metano raffreddato a -160 gradi, quello più antico invece è una carta bianca sulla quale è stato tentato di ricercare una compatibilità.

Ma vi è di più. Il piano regolatore adottato nel 2012 e poi bloccato per la scelta della precedente governance di non fornire al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici i chiarimenti e gli approfondimenti richiesti, prevedeva addirittura la delocalizzazione di tutte le attività oggi presenti alla darsena petroli. 

Tutti argomenti, questi, che lo stesso Annunziata ha portato nel confronto con la Regione, il Comune di Napoli, la Municipalità, il territorio con le sue associazioni, ottenendo una secca opposizione al deposito gnl seguita da una esplicita richiesta di porre in atti una formale opposizione al deposito costiero. C'è poi tutta la questione ambientale. Il deposito di gas è stato giudicato pericoloso e assolutamente non compatibile con la sicurezza di un'area già fortemente urbanizzata e contaminata proprio dai prodotti petroliferi e sulla quale le bonifiche sono solo al 6% nonostante siano trascorsi 22 anni dalla cinturazione di una vastissima area SIN (area di bonifica di interesse nazionale) Non bisogna dimenticare, infatti, come hanno sottolineato più volte i comitati spontanei di San Giovanni a Teduccio, che proprio l'area portuale è stata individuate come via di fuga per il rischio Vesuvio e non è comprensibile come una una via di emergenza, possa impattare con un deposito di gas. Problematica, questa, richiamata anche in una nota della Vi municipalità, richiamata nell'atto adottato da Annunziata. Pianificazione, sicurezza e poi? Nel documento sono richiamati anche alcuni passaggi ritenuti fondamentali come, ad esempio, il passaggio formale nel Comitato di gestione in cui sono rappresentati, appunti, gli enti territoriali, anche con un dietrofront del rappresentante della Regione, lo stesso che si era espresso favorevolmente sulla proposta di Spirito. Stop al deposito di gas, dunque. Bisogna anche evidenziare, comunque, che proprio il gnl rappresenta l'avanguardia nel settore della propulsione navale pulita. Proprio per questo - spiega Annunziata - non siamo pregiudizialmente contrari al Gnl. Riteniamo, piuttosto, che oggi ci siano strumenti per garantire rifornimenti di gas alle navi più moderne con un sistema di bettoline che non impattano sul territorio e non minano la sicurezza delle attività portuali».

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