Avellino, lo sfogo del governatore
​con Festa: «Non dire troppe str...»

Avellino, lo sfogo del governatore con Festa: «Non dire troppe str...»
di Adolfo Pappalardo
Martedì 15 Ottobre 2019, 08:39 - Ultimo agg. 10:34
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Qualcuno descrive un De Luca preso dal nervosismo, qualche altro parla solo di naturale fibrillazione. Anche nel cerchio magico deluchiano, insomma, è difficile descrivere gli umori del governatore in queste ore.

IL RISIKO
«Nel Pd e nell' M5S vedo delle pulsioni per abbracciarsi, ma io quelle pulsioni non le seguo...», taglia corto il presidente della Regione prima di sedersi in platea e parlottare con il premeir Conte. Poco prima, invece, uno scambio di battute con il sindaco di Avellino intercettato da una telecamera. «Tu a sta' che pier pe' terra. Nunnie' arricere tropp strunzate», dice De Luca al sindaco irpino Gianluca Festa che quest'anno ha osato varare le luminarie d'artista con l'idea di battere quelle di Salerno. E guai a toccare le luminarie all'ex sindaco di Salerno. Per questo chi lo conosce bene, sa che De Luca ironizzava. Ma con i suoi modi. Insomma nervoso non era ma è normale che avverta il clima.

 


Da un lato i disegni di alleanza Pd-M5s che lo taglierebbero fuori, dall'altro i malumori democrat. E se 5 anni fa i dubbi su di lui di una parte del partito erano palesi e giustificati dal nodo Severino che mettevano in pericolo il suo insediamento, stavolta i veleni nuotano nel profondo. Non è guerra di trincea ma lavoro di intelligence stavolta. Tutto so
ttotraccia e, quindi, più pericoloso. Anche se bisogna attendere gli eventi e capire. «Ma siamo sicuri che continueremo a parlare di alleanze con i grillini se in Umbria perdiamo?», si domanda un consigliere regionale democrat che avverte sì la previsione di burrasca ma non è detto che poi si materializzi davvero. E pure si deve disvelare anche il caso di Emilia e Calabria. Nel primo caso Bonaccini potrebbe vincere anche senza accordi con i grillini ed in Calabria il discorso è diverso: il Pd nazionale vuole far fuori il governatore uscente perché la sua maggioranza è stata investita dalle inchieste giudiziarie. Infine bisogna capire cosa faranno i vertici di Italia Viva che non gli hanno perdonato gli attacchi gratuiti contro Matteo Renzi all'indomani della scissione. E ieri il coordinatore nazionale Ettore Rosato è stato non freddo ma glaciale quando gli è stato chiesto di De Luca: «Gli faccio auguri perché finisca il mandato nel migliore dei modi. La Campania ne ha bisogno». Non proprio un augurio per la ricandidatura...
E, last but not least, a De Luca è giunta voce del movimentismo del ministro grillino dell'Ambiente Sergio Costa che, ai giornalisti, dice di voler rimanere al ministero ma, da settimane, tesse una tela di rapporti negli ambienti Pd e Leu. E proprio Costa viene indicato come il nome che possa sancire l'alleanza Pd-M5s per le Regionali. E con questo scenario diventa tutto più faticoso anche se hai una decina di liste civiche già in campo. Servirebbe a De Luca almeno un Pd campano forte ma anche l'investitura diretta di Leo Annunziata si è rivelata non azzeccata.

Prima i veleni sulla maxi segreteria ed a sette mesi dall'elezione nemmeno un'assise per galvanizzare la militanza democrat. E ieri sera, per giunta, non si è riusciti ad insediare formalmente la commissione di garanzia (9 persone) propedeutica per il congresso provinciale: non c'era il numero legale...

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