Bagnoli, il Comune di Napoli punta su ex area Nato e lido Pola

Bagnoli, il Comune di Napoli punta su ex area Nato e lido Pola
di Luigi Roano
Mercoledì 17 Novembre 2021, 06:34 - Ultimo agg. 18 Novembre, 17:28
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Si muove la giunta del sindaco Gaetano Manfredi e lo fa in direzione Bagnoli, la più grande incompiuta della storia moderna della città. Il sindaco sta per prendere possesso - tra le altre cose - dell’incarico di commissario per la bonifica e la trasformazione urbana dell’area ex Italsider. Insomma, per l’ex rettore Bagnoli è una scommessa importante di questa sua prima sindacatura. E in questa prospettiva Manfredi e l’assessora all’Urbanistica Laura Lieto vogliono portare nella ex fabbrica del ferro un hub della ricerca da associare a Città della Scienza. Il Comune ha proposto un progetto da 90 milioni all’Agenzia per la Coesione su ricerca, mare e cultura.

Si tratta della sua prima firma sul futuro dell’area ex Italsider e l’operazione vede coinvolte anche le Università. “Polars” ed “Ecosistema Innovazione Cultura”, questi i due progetti presentati dal Comune su Bagnoli e l’intera area ovest.

Al centro ci sono due siti ora più o meno abbandonati: il lido Pola e la base ex Nato. A fare il punto è l’assessora all’Urbanistica: «Si tratta di due progetti - spiega la Lieto - finalizzati a dare una vocazione all’area occidentale all’insegna della ricerca scientifica». 

Polars è il progetto per il Lido Pola di via Nisida, da trasformare in un centro di ricerca sul mare e di promozione di pratiche innovative di citizen science. Promosso dal Cnr in collaborazione con il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare - cui aderiscono le Università Vanvitelli, Parthenope e Federico II - l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Comune, la Fondazione Idis Città della Scienza e, in rappresentanza della Comunità del Lido Pola cui è affidato l’omonimo Bene Comune, Il Quadrifoglio Società Cooperativa Sociale, Associazione Caracol e Associazione Jolie Rouge APS. Nella sostanza con il coinvolgimento dei ragazzi dei centri sociali che insistono in quel sito. Polars è un complesso edilizio di proprietà di Palazzo San Giacomo in stato di abbandono, che dal 2016 è oggetto di un processo di riappropriazione e recupero affidato alla Comunità del Bene Comune del Lido Pola. «Polars - si legge in una nota - con un investimento di 14 milioni, propone di trasformare questo luogo in una “macchina intelligente” che ospiterà un centro di ricerca per lo studio del mare e un laboratorio per la sperimentazione di tecnologie innovative in ambito energetico». 

L’altro progetto dovrebbe concretizzarsi nella base ex Nato di Bagnoli. «Ecosistema innovazione» è promosso dalla Federico II per l’ex Collegio Ciano. Alcuni edifici verranno restaurati e rifunzionalizzati per ospitare attività̀ di supporto alla «creazione di imprese culturali e creative, nonché attività di ricerca e innovazione in collaborazione con Pmi e comunità del territorio coinvolte in programmi di dottorato industriali e legati al mondo dell’associazionismo». Con un investimento richiesto di 75 milioni, il progetto realizza un hub di imprese digitali e servizi. «Ecosistema innovazione» si innesterebbe su un’iniziativa già in corso promossa dalla Regione - il Distretto campano dell’audiovisivo e del polo del digitale - che sarà realizzato in una delle palazzine del Parco di San Laise. La Federico II partecipa assieme a Università Vanvitelli, di Salerno, del Sannio, Parthenope, Suor Orsola Benincasa e l’Orientale, il Cnr e altre istituzioni tra cui Fondazione Campania Welfare - già Fondazione Banco Napoli - Film Commission, Comune, Parco Archeologico dei Campi Flegrei e Parco Archeologico di Pompei. L’intero complesso (20 ettari con ulteriori 10 ettari di pendici collinari) è di proprietà della Fondazione Campania Welfare.

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