Bagnoli, il commissario boccia il piano di Invitalia: «Mancano due pareri autorizzativi»

Bagnoli, il commissario boccia il piano di Invitalia: «Mancano due pareri autorizzativi»
di Luigi Roano
Venerdì 7 Maggio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 8 Maggio, 10:05
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Il commissario per la bonifica di Bagnoli Francesco Floro Flores stoppa il lotto 1 della bonifica il cosiddetto «Fondiarie» che corrisponde all'area tematica 2 del progetto. Dove, per dirla in breve, sono previste attività residenziali, produzione di beni e servizi e soprattutto quello per rilanciare l'attività turistica e alberghiera che serve per le attività turistiche. L'area si trova a monte della «Colmata a mare» che - il commissario nominato dal M5S dall'ex ministra Barbara Lezzi - non vorrebbe più eliminare perché «costa troppa». E confina con la parte più pregiata dell'intero piano: quella del parco e della spiaggia. Perché Floro Flores ferma la macchina della bonifica all'ultimo miglio e non è una novità per Bagnoli? Sono mesi che c'è una guerra sotterranea con Invitalia, il soggetto attuatore della nuova Bagnoli. Il piano fermato e bocciato dal commissario pentastellato - in fin dei conti - è il progetto dello Stato firmato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con proprio decreto un annetto fa. All'epoca si stappò champagne e sembrava che fosse la volta buona per concretizzare una rinascita che Napoli e i bagnolesi aspetta da quasi 30 anni. Tutte le caselle istituzionali erano incastrate bene. Da quali dubbi è stato assillato il grillino che nell'area occidentale ha una bella filiera di attività come lo Zoo e l'Arena flegrea? Lo scrive lui stresso in un documento di una decina di paginette indirizzato a tutti gli attori della nuova Bagnoli. La sostanza è che mancano due «pareri autorizzativi» quelli dell'Arpa, l'Agenzia regionale per l'ambiente, e di Ispra - Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - ma sul tavolo Floro Flores ha quelli del Mibact, della Città metropolitana del Comune di Napoli oltre che quelli dello Stato. Un corto circuito arrivato nell'ultima conferenza dei servizi di marzo. In realtà sia Arpa che Ispra chiedono semplicemente due approfondimenti sulla bonifica. Ma Floro Flores lancia la sua sfida: «Il presente provvedimento verrà pubblicato sul sito web della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La pubblicazione è finalizzata a fornire presunzione di conoscenza legale, a qualunque effetto giuridico specifico essa assolva. Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Tar o il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica». Come Ponzio Pilato se ne lava le mani il Commissario che negli ultimi i 3 anni e mezzo -. si è insediato a ottobre del 2018 - non ha dato quell'accelerazione che in tanti si aspettava«no sul risanamento di Bagnoli. Anzi con la vicenda di non voler rimuovere la colmata si sono fatti molti passi indietro. Ma torniamo alla guerra tra Floro Flores e Invitalia guidata da Domenico Arcuri.

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Invitalia finisce nel mirino di Floro Flores, ma ha rimandato un altro documento «tecnico sulla bonifica» che dovrebbe avere il via libera nella prossima conferenza dei servizi.

Tuttavia anche la Regione con l'Arpac ha inciso non poco su questa decisione di stoppare l'inizio della bonifica. Sono ben 24 le osservazioni che ha inviato a Floro Flores e di conseguenza anche a Invitalia. Tra la Regione, Invitalia e il Commissario non corre buon sangue non è un caso che solo l'ente di Santa Lucia non abbia approvato il piano Bagnoli passato a maggioranza e non all'unanimità. Per De Luca il piano di Invitalia e del commissario non chiarisce le fonti di finanziamento con cui può essere messo in campo concretamente. Una guerra istituzionale vera e propria perché rivolgendosi a Invitalia scrivono che «Si rileva che le osservazioni allegato al verbale della Conferenza di Servizi preliminare per l'esame relativo al Progetto di fattibilità tecnica ed economica per la bonifica e risanamento ambientale del Sito di interesse nazionale Bagnoli Coroglio non hanno avuto un riscontro all'interno del presente documento». 

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