Bagnoli, la legge frena Floro Flores
«Sussiste il rischio atti nulli»

Bagnoli, la legge frena Floro Flores «Sussiste il rischio atti nulli»
di Luigi Roano
Lunedì 3 Settembre 2018, 08:55
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Si può affidare una funzione amministrativa come quella del commissario governativo a un imprenditore, a un privato che ha già suoi - legittimi - interessi imprenditoriali? Come si dice in questi casi la legge va interpretata ma esiste ed è molto abbondante. In linea teorica si può affidare un incarico come quello di commissario a un privato, ma i paletti che la legge mette sono tanti. Giusto sottolineare che un conto è l'essere in conflitto, un altro è abusare effettivamente della propria posizione. Sono due aspetti distinti e in Italia se ne parla in maniera concreta dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi.

LA LEGGE
La normativa è in continua evoluzione, l'ultimo testo approvato inquadra così il problema: «Sussiste conflitto di interessi nei casi in cui chi ricopre una carica di governo sia titolare di un interesse economico privato tale da condizionare l'esercizio delle funzioni pubbliche ad esso attribuite o da alterare le regole di mercato relative alla libera concorrenza». Potrebbe essere il caso del possibile nuovo commissario per Bagnoli Francesco Floro Flores, un imprenditore che gestisce lo Zoo e l'Arena Flegrea. Ragion per cui ogni atto del commissario potrebbe poi essere nullo. Giova ribadire che avere un conflitto di interesse non significa non poter fare il commissario, piuttosto se viene rivelato il conflitto bisogna attenersi alla normativa che è rigida. Basta pensare che la funzione di commissario è ritenuta al pari di quella delle cariche di «presidente del Consiglio dei ministri, ministro, viceministro, sottosegretario di Stato». Si diceva dei paletti, nell'attuale normativa è esplicitato che «il titolare di cariche di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non può: ricoprire cariche o uffici o svolgere altre funzioni comunque denominate ovvero esercitare compiti di gestione in società aventi fini di lucro o in attività di rilievo imprenditoriale». Questo è il primo paletto che la legge prevede, che può essere superato con la nomina da parte dell'imprenditore «di uno o più institori». Ovvero un dirigente esterno all'azienda che prende il posto del titolare, sostanzialmente un controllore.

 

I PALETTI
Pesi e contrappesi non sono facili da calibrare perché la legge sul conflitto di interessi comunque la si veda si presta sempre e comunque a molteplici interpretazioni. In alcuni casi la legge è molto stringente allargando di fatto l'ambito del conflitto di interessi: «Sussiste situazione di conflitto di interessi quando il titolare di cariche di governo partecipa all'adozione di un atto, anche formulando la proposta, o omette un atto dovuto, trovandosi in situazione di incompatibilità ovvero quando l'atto o l'omissione ha un'incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio del titolare, del coniuge o dei parenti entro il secondo grado, ovvero delle imprese o società da essi controllate». Nella sostanza, il titolare dell'impresa deve tenere fuori dalla gestione anche la sua famiglia, in questo senso il ruolo del controllore è fondamentale.

LA POLITICA
Alla fine la scelta del commissario è una nomina politica, tocca a chi la fa valutare l'opportunità o meno di mettere in campo determinate figure per ruoli governativi, e quello del commissario straordinario lo è. Dalle accuse di conflitto di interesse Floro Flores si è difeso con determinazione in una intervista a Il Mattino: «Io rispetto tutte le istituzioni, a partire da Comune, Regione, Procura, Anac. Non rappresento nessuno se non gli interessi dei napoletani, per questo il ministro Lezzi mi ha scelto». Il quale sul suo ruolo di commissario e imprenditore risponde così: «È un'affermazione strumentale, come commissario per Bagnoli avrò solo oneri e responsabilità. Altro che poteri enormi: dovrò coordinare una conferenza di servizi in cui siedono Comune, Regione, ministero, Anac rischiando di diventare un bersaglio». Questo il quadro della situazione alla vigilia della definizione formale della nomina di Floro Flores che, salvo ripensamenti, dovrebbe esserci nel corso del Consiglio dei ministri che si terrà domani o mercoledì. Al riguardo - tuttavia - molte sono le riflessioni in atto in queste ore e dunque non si possono escludere sorprese, anzi.

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