Bartolomeo Pepe, morto in terapia intensiva l'ex senatore no vax. E sul web spuntano tesi complottiste

Bartolomeo Pepe, morto in terapia intensiva l'ex senatore no vax. E sul web spuntano tesi complottiste
di Valentino Di Giacomo e Ettore Mautone
Venerdì 24 Dicembre 2021, 08:00 - Ultimo agg. 14:18
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Non ce l'ha fatta l'ex senatore Bartolomeo Pepe a superare la grave l'infezione da Covid-19. Il 59 enne politico di Casalnuovo, dichiaratamente no vax, è morto ieri mattina, nella rianimazione del Cotugno. Era stato colpito dal virus una decina di giorni fa. L'arrivo in ospedale è avvenuto sabato scorso alle 18 con un quadro di polmonite interstiziale bilaterale già severo tanto da richiedere subito il trattamento in terapia sub intensiva. Sin dalle ore successive al ricovero, considerando il grave quadro clinico emerso dalla Tac e la scarsa risposta con il casco e la maschera a ossigeno, è stato necessario intubarlo in rianimazione. Nonostante tutte le cure ieri mattina è avvenuto il decesso.

«Ogni morte è una sconfitta ma quando si tratta di un paziente non vaccinato per scelta, per noi clinici la perdita diventa doppia - avverte il direttore dell'azienda dei Colli Maurizio di Mauro, infettivologo - in quanto alla sconfitta sul piano clinico si aggiunge quella di non essere riusciti a trasmettere il giusto messaggio sulla pericolosità della malattia e sull'utilità e necessità del vaccino come principale arma di difesa». Sulla stessa scia Antonio Corcione, direttore del dipartimento di Anestesia e rianimazione. «Ho perso un fratello in queste stesse corsie e con la stessa malattia un anno fa - ha commentato - allora non c'era ancora la possibilità di vaccinarsi e sono sicuro che oggi se avessi avuto questa possibilità potrei festeggiare con lui questo Natale.

Di fronte a questo virus, quando prende una piega così grave, c'è un sentimento di impotenza in quanto tutte le cure non funzionano. Dico questo per far capire che la vaccinazione è un'arma di difesa non qualcosa da temere. È il virus il nemico non il vaccino e spiace che vi sia tanta diffidenza nei confronti del nostro operato». 

A quanto si apprende anche altri familiari dell'ex senatore erano risultati positivi al Covid ma solo lui ha avuto lo sviluppo di una forma di malattia con compromissione polmonare. «Come molto spesso accaduto dall'inizio della pandemia questo Coronavirus si comporta in maniera diversa in base all'età dei contagiati, alla presenza o meno di malattie concomitanti e in base alla genetica individuale - spiega Luigi Atripaldi, primario di Microbiologia e biologia molecolare direttore del laboratorio di analisi del Monaldi Cotugno - come emerge da molti studi della letteratura internazionale». Per assurdo che sia, nonostante il tragico epilogo, ieri si sono scatenati i complottisti anti-vax persino sulla morte dell'senatore tramutando anche questo decesso in una sorta di complotto. 

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«È deceduto il senatore - hanno scritto su una pagina Facebook denominata Antimassomafia - e già si parla di omicidio. Denunciò Grillo come fascista e le multinazionali, proprio per la ferma opposizione ai vaccini e alle lobbies gli è costata la vita». Ma, al di là dello sciocchezzaio internettiano, reazioni sono giunte anche dal mondo politico. «Apprendo con dispiacere della morte dell'ex senatore. Alla sua famiglia e ai suoi cari le condoglianze del nostro gruppo parlamentare», dichiara Davide Crippa, capogruppo M5s alla Camera dei deputati. L'ex senatore fu eletto in Campania nel 2013 al senato nell'M5s, che poi nel corso della legislatura abbandonò per aderire al gruppo misto. Nel 2015 e fino alla fine della diciassettesima legislatura poi passò nel centro destra, sotto le insegne del gruppo Grandi Autonomie e Libertà. Da no vax convinto, Pepe tentò anche di organizzare al Senato la proiezione di un film anti-vaccini, non trovando sponde. Ieri il decesso e, quella sua avversità alla scienza, gli è forse costata la vita. 

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