Bassolino candidato sindaco di Napoli: «Recovery, più attenzione al Sud»

Bassolino candidato sindaco di Napoli: «Recovery, più attenzione al Sud»
di Luigi Roano
Sabato 10 Aprile 2021, 12:00
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Lo aveva annunciato il candidato sindaco Antonio Bassolino: «Sul Recovery Plan serve una più forte discussione pubblica e poi una voce unitaria per tutto il Sud. È giusto convocare i consigli regionali e i consigli comunali delle grandi città ed in particolare quello di Napoli per una larga e ampia discussione». Parole scandite nel corso del webinar dal titolo emblematico: Il Recovery e il Sud.

A fianco di Bassolino Carlo Falcone presidente di Sfizzicariello, Rosanna Laudanno consigliere della II municipalità, Lidia Ronghi presidente dell'Impresa Sociale Il Quadrifoglio, e Claudio Scamardella, direttore del Quotidiano di Puglia. Per Bassolino - nella sostanza - «si parla troppo poco in pubblico di questa grande opportunità ma fino al 30 aprile c'è ancora tempo per sollevare con forza la questione di un dibattito più largo e ampio». Quella di ieri è stata la giornata - per Bassolino - della chiamata alle armi a chi vuole stare con lui in questa corsa «assieme ai napoletani» per riconquistare Palazzo San Giacomo. Ha risposto presente Gianfranco Nappi, tre volte deputato con la casacca del Pci, dei Ds e di Rifondazione, capo della segreteria politica di Bassolino quando era presidente della Regione, assessore regionale. Oggi è tornato in campo con la rivista da lui fondata Infinitimondi dove ha pubblicato un documento che definisce «un preprogramma per Bassolino da cui partire per discutere della sua candidatura». Condiviso da molti e tra questi Gianni Cerchia, ordinario di Storia contemporanea all'università del Molise, e Iaia De Marco, ordinario del Suor Orsola Benincasa. 

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Il direttore Scamardella introduce la discussione mettendo in guardia sui facili ottimismi. «Sono tre i rischi - dice - sui quali bisogna intervenire.

Il primo è che bisogna sapere spendere bene, senza utilizzare i progetti sponda. Cioè progetti già in essere e finanziati: il Recovery deve dare risorse nuove e aggiuntive. Il secondo è che gli enti locali al Sud in particolare sono sguarniti, c'è poco personale e non sempre adeguato e si rischia di affidare queste risorse a chi non è in grado di gestirle. Il terzo è che una quantità di risorse così elevata non è mai arrivata e non bisogna scivolare nel neoasssistenzialismo». A Bassolino tocca fare sintesi. «I tempi sono fondamentali - ammonisce - queste risorse vanno spese nei prossimi 5 anni, esattamente il perimetro in cui si dovrà muovere il nuovo sindaco. Quello che serve è una grande discussione pubblica e una voce unitaria del Mezzogiorno e sforzarci con il reciproco ascolto». Napoli e il Sud, quindi. Ma anche Napoli e l'Europa, Napoli e lo sviluppo, il Sud e le risorse che arriveranno con il Recovery Plan e che non devono essere sprecate. «Bisogna avvicinare il Mezzogiorno al mondo, all'Europa, al Mediterraneo - racconta Bassolino - ma occorre anche che il Mezzogiorno si avvicini a se stesso. Come? Cogliendo l'opportunità storica del Recovery dotandosi si infrastrutture materiali e digitali». Altro tema forte è stato quello sociale: «Senza la sicurezza sociale, che è fatta di prevenzione, e un nuovo welfare che non sia assistenzialismo, un rafforzamento del sistema sanitario e di quello scolastico, non si crea sviluppo economico di qualità, uno sviluppo che non può puntare solo sul turismo, che è una parte importantissima dell'economia meridionale, ma deve fondarsi anche su industria, manifattura e commercio». Nappi fissa il perimetro della discesa in campo di Bassolino. «Un autentico e nuovo canale di partecipazione reale e attiva della città. È da questo nodo che vuole partire la nostra sollecitazione che deve vivere già ora e non va rinviata ad un dopo voto. Primo nucleo di domande: come si costruisce il programma per la città? Chi ne è protagonista? Quali forze coinvolge? Attraverso quali tappe? Secondo nucleo: quali forme permanenti di partecipazione vengono individuate? Terzo nucleo: quale visione dei servizi pubblici e sociali cittadini». Una quarta riflessione Nappi però la fa: «La discesa in campo di Bassolino deve guardare alle nuove generazioni fin da subito così come Bassolino può essere l'interprete per rilanciare una discussione meridionalistica assente come visione anche dal Governo».

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