Napoli. Primarie Pd, Bassolino presenta ricorso: «Rispettare libertà e dignità delle persone»

Napoli. Primarie Pd, Bassolino presenta ricorso: «Rispettare libertà e dignità delle persone»
Martedì 8 Marzo 2016, 18:39 - Ultimo agg. 9 Marzo, 08:35
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«Rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia. Per questo ho presentato un ricorso sui gravi episodi avvenuti nelle primarie di domenica». Così Antonio Bassolino su Facebook.

Com'era prevedibile, il candidato sconfitto alle primarie del centrosinistra, ha agito in tal senso dopo la diffusione del video sugli eventuali brogli in alcuni seggi di Napoli. Stamattina si sono svolti contatti frenetici con il suo staff, mentre l'ex sindaco era a Roma per un incontro culturale.  

«Sono disgustato dalle immagini del video di Fanpage.it ed anche dalle ridicole interpretazioni che ne sono state date. Questo mercimonio è una ferita profonda per tutti quelli che hanno creduto nelle primarie come libera partecipazione democratica» si è sfogato su Facebook. Esclusa, intanto, la possibilità che Bassolino si candidi con una sua lista civica.

Il ricorso. Bassolino ha presentato ricorso contro «i risultati degli scrutini delle primarie del centrosinistra tenutesi il 6 marzo 2016 per la scelta del candidato Sindaco di Napoli» e chiede «l'annullamento del voto dei seggi 45, 46, 58, 61, 62» in cui «come è del tutto evidente dal video-reportage di Fanpage» le operazioni di voto «non si sono svolte in un clima sereno e da partecipazione libera e democratica». Lo si legge nel ricorso che Bassolino ha presentato oggi alla Commissione di garanzia per le primarie e che sarà discusso domani. Nello stesso documento, per un seggio (il 62 del Rione Scampia) si fa esplicito riferimento alla 'presenza camorristicà in quel territorio. Il candidato chiede quindi che i voti dei seggi contestati vengano «scorporati dal computo complessivo dei voti per la determinazione del risultato finale».
Nel ricorso di Bassolino si afferma che il reportage di Fanpage «ha chiaramente documentato e messo in evidenza come nel corso delle primarie per la scelta del candidato a Sindaco di Napoli del centrosinistra, tenutesi domenica 6 marzo 2016, siano avvenuti, in diversi seggi (n. 45,46,58,61,62), pesanti e indebiti condizionamenti per influenzare l'esito del risultato, accompagnati sistematicamente da atti di compravendita del voto. A rendere più inquietante il quadro, si aggiunge il fatto che nei seggi (n.45-46) del quartiere di San Giovanni a Teduccio, tali documentate iniziative di influenza-compravendita del voto sono state assunte in prima persona da parte di esponenti del Partito Democratico che ricoprono cariche istituzionali ed apertamente schierati nelle primarie con la candidata Valeria Valente».

«Pur non essendo in presenza di elezioni vere - prosegue il testo del ricorso - e quindi normate dalle leggi dello Stato, ma di primarie di partito, fare campagna elettorale fuori e in prossimità dei seggi e offrire soldi in cambio del voto è a prescindere un comportamento moralmente censurabile, in contrasto con lo spirito della competizione stessa delle primarie che prevedono una partecipazione al voto libera e democratica da parte dei cittadini». Su queste premesse Bassolino formula sei ricorsi, uno per ognuno dei seggi contestati. Nella parte finale del documento è scritto: «Nel caso dei seggi 45-46 questi episodi vedono protagonisti in prima persona figure del Pd che ricoprono incarichi istituzionali». Mentre «nel caso del seggio 62 emergono chiaramente dal video di Fanpage modalità di controllo dell'ambiente antistante al seggio tipiche delle organizzazioni criminali, in una zona (Scampia), dove notoriamente è elevata la presenza camorristica e forte il controllo del territorio da parte dei clan. È quindi del tutto evidente dal video-reportage di Fanpage che le operazioni di voto ai seggi 45, 46, 58, 61, 62 non si sono svolte in un clima sereno e di partecipazione libera e democratica».




La commissione di garanzia. «Domani in sede di commissione di garanzia leggeremo il ricorso che mi hanno detto essere stato depositato pochi minuti fa e poi agiremo sulla base delle istanze inserite nel ricorso». Lo ha detto all'Ansa Giovanni Iacone, presidente della Commissione di garanzia che è convocata per domani alle 12 («ma potremmo anche anticipare di almeno un'ora visto che c'è il ricorso», ha detto Iacone) per gli adempimenti già previsti ma, soprattutto, per esaminare il ricorso presentato da Antonio Bassolino. Il potere della commissione di garanzia è molto ampio. Iacone ricorda che la commissione «è organo di ultima istanza» visto che i candidati hanno sottoscritto una clausola compromissoria che impedisce di ricorrere alla magistratura ordinaria. La commissione visionerà quindi il video di Fanpage e poi si aprirà la discussione che potrebbe portare a un ampio ventaglio di possibilità, tra cui «l'annullamento del voto di uno o più seggi - spiega Iacone - il cui risultato verrebbe quindi stralciato da quello finale delle primarie».

Anche Valeria Valente ha detto di essere la prima a voler fare chiarezza sull'accaduto. Bassolino darà battaglia fino in fondo, anche sull'onda di tantissimi sostenitori che in queste ore gli chiedono di correre comunque per Palazzo San Giacomo con una lista civica. Ma l'ex presidente della Regione ha deciso di restare nelle regole del Pd e così il ricorso è stato portato negli uffici di via Toledo, dove domani mattina si riuscirà la commissione di garanzia per esaminarlo. La discussione si annuncia lunga: i poteri della commissione presieduta da Giovanni Iacone (che si riunirà domani alle 12) sono ampi e tra quelli c'è anche l'annullamento del voto in uno o più seggi, sottraendo quei voti al conto finale. E visto il minimo distacco tra Bassolino e Valente tutto potrebbe essere rimesso in gioco.

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