Berlusconi a Napoli, intervista ad Antonio Tajani: «Sud protagonista con Forza Italia ma con Maresca serviva più coraggio»

Berlusconi a Napoli, intervista ad Antonio Tajani: «Sud protagonista con Forza Italia ma con Maresca serviva più coraggio»
di Valentino Di Giacomo
Sabato 23 Aprile 2022, 09:00 - Ultimo agg. 20:14
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«Il presidente Berlusconi ha voluto fortemente che la prima convention del partito, dopo quella di Roma, si svolgesse a Napoli. Come tutti sanno il presidente è legatissimo a questa città, non a caso si è sempre definito un napoletano nato a Milano». Il coordinatore e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, sarà stamattina in città per illustrare il programma della convention di Fi, alla presenza di Berlusconi, il 20 e 21 maggio prossimi. Per l'ex presidente del Parlamento europeo sarà anche l'occasione per ricompattare il partito con i dirigenti locali di Fi.

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Mancava da quattro anni Berlusconi in città e i risultati per il centrodestra non sono stati entusiasmanti. È mancata la presenza del Cavaliere?
«La presenza di Berlusconi è certamente uno stimolo per tutto il centrodestra.

Ora sarà a Napoli per quello che sarà un evento nazionale, con tanti ospiti di rilievo. Il titolo della manifestazione è Italia del futuro. Bisogna guardare avanti cambiando anche l'errata prospettiva con cui si guarda al Sud».

Sarebbe?
«Il Sud non è quello che chiede i soldi con il cappello in mano. Noi vogliamo un Sud protagonista, propositivo, in grado di rilanciarsi nelle infrastrutture, nel trasporto intermodale, la portualità. Grazie a Forza Italia, l'unico vero partito di popolo a trazione nazionale, e ai ministri che ci sono al governo questi progetti saranno possibili visto che è grazie alla nostra presenza nell'esecutivo che sono stati implementati i fondi del Pnrr destinati al meridione passando dal 30 al 40%».

Guardate al futuro, ma Fi resta aggrappata a Berlusconi come avveniva quasi 30 anni fa. Non è limitante?
«Rifiuto questa interpretazione, non è che ci aggrappiamo a Berlusconi. Lui è il leader di un grande partito con idee, programmi, progetti. E non è una questione fideistica. E aggiungerei che Berlusconi è leader non solo di Fi, ma del centrodestra».

Proprio ieri la leader di Fdi, Giorgia Meloni, ha accusato Fi e la Lega di pensare ai propri tornaconti elettorali e non alla coalizione. Sbaglia?
«Il centrodestra ha vinto sempre con Berlusconi, lui ha dimostrato sempre di essere un vero leader, non mai lavorato per piccole operazioni nei sondaggi o per avere la primazia rispetto ad un altro partito. A poco serve che una lista prenda tanti voti se poi non si vince, i voti si contano ma soprattutto si pesano. Sulla leadership andrebbe considerato questo. Le elezioni si vincono al centro anche per la scelta dei candidati».

Si riferisce anche alla debacle del centrodestra a Napoli sostenendo la candidatura di Maresca?
«A Napoli era molto difficile, c'era il governatore De Luca molto forte e forse bisognava avere più coraggio. Dal canto nostro abbiamo lealmente sostenuto Maresca, imponendo come giusto che fosse di correre con il nostro simbolo e la nostra lista. Lo abbiamo fatto perché noi abbiamo sempre pensato all'interesse del centrodestra, non alle piccole beghe o alle partite personali».

A proposito di beghe personali, nei mesi scorsi ci sono state accuse nei confronti di Luigi e Armando Cesaro di non aver sostenuto Fi, ma il centrosinistra. Il suo arrivo in città e quello di Berlusconi risolverà queste situazioni?
«Chi è di Forza Italia sta con Forza Italia. E bisogna dimostrare di essere di Forza Italia. Devo però dire che non mi sembra ci sia un gran problema del partito a Napoli, siamo la prima lista del centrodestra e siamo stati premiati proprio perché abbiamo lavorato per la coalizione. Lo stesso è avvenuto alle elezioni metropolitane».

Un giudizio sull'operato del sindaco Manfredi?
«Noi siamo all'opposizione di Manfredi, ma lo facciamo come sempre con idee e proposte per un'opposizione costruttiva. Restiamo alternativi alla sinistra, ma lo facciamo sempre per risolvere i problemi, non per lanciare inutili slogan. Forza Italia cresce perché è un partito concreto e a vocazione nazionale». 

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