Più soldi per la bouvette, è scontro nel consiglio regionale della Campania

Più soldi per la bouvette, è scontro nel consiglio regionale della Campania
Mercoledì 14 Marzo 2018, 10:21
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È scontro sulla bouvette, alla Regione. Il servizio di ristorazione per il palazzo del consiglio regionale, infatti, non regge economicamente. Ieri la proposta alla riunione dei capigruppo di aumentare il budget «solo se sostenuta da tutti i gruppi politici» a cui si è opposto subito il solo Francesco Emilio Borrelli: «Mai - ha detto - con altri soldi dei cittadini». Al momento a rischiare sono gli otto dipendenti che lavorano nella sede. L'idea è di verificare nei prossimi mesi se è possibile assorbirli in altre sedi. La bouvette al servizio del palazzo che ospita il consiglio regionale in passato costava 19mila euro al mese, quasi 250mila euro l'anno. Con il passaggio di amministrazione, su proposta della vecchia Giunta Caldoro, il budget è sceso a 8750 euro al mese, 105mila all'anno. Pochi per bar e ristorante che ha un'utenza limitata, appena 30 coperti al giorno, e occupano otto dipendenti con un costo fisso di 19mila euro al mese. Tanto che la ditta vincitrice dell'appalto ha rescisso il contratto. Perciò ieri, in sede di riunione dei capigruppo, è toccato ad Antonio Marciano, in qualità di questore alle Finanze, chiedere ai partiti di fare una scelta: o aumentare i soldi per la bouvette, con una scelta però «condivisa politicamente da tutti i partiti» o chiudere il servizio con conseguente licenziamento dei dipendenti.
 
Tra vari distinguo, a fare netta opposizione a qualsiasi aumento di costi per i cittadini è stato il solo Borrelli: «È inaccettabile spendere soldi dei cittadini per la nostra bouvette», ha detto il consigliere regionale dei Verdi. La soluzione trovata è stata di dare cercare un affidamento temporaneo per i prossimi quattro mesi, per non licenziare i lavoratori, e nel frattempo trovare una soluzione per redistribuire la parte in eccesso dei dipendenti in altre bouvette dei palazzi della Regione, anche se il compito sembra oggettivamente poco fattibile.

Nella riunione dei capigruppo, intanto, i 5 Stelle sono riusciti a imporre una riunione monotematica del consiglio regionale su rifiuti e scandalo Sma dopo una certa frizione con gli altri gruppi. Da un lato la maggioranza di centrosinistra non esultava certamente per affrontare un intero consiglio su un argomento che mette in imbarazzo. Dall'altro il centrodestra non ha gradito i continui attacchi dei grillini contro Luciano Passariello, ripetuti anche ieri. Tanto che a un certo punto è stato Armando Cesaro, Fi, a sbottare: «Accusate Passariello prima di qualsiasi prova, non agite così per le inchieste sui sindaci Raggi e Appendino». A evitare lo scontro ci ha pensato il vicepresidente Fulvio Bonavitacola dicendo di non avere problemi ad affrontare la questione rifiuti, proponendo di inserire la seduta monotematica tra quelle sul Def e la legge sulla semplificazione da convocare prima di Pasqua. «Vogliamo fare chiarezza sullo stato delle procedure di affidamento degli appalti» dice Gennaro Saiello, capogruppo 5 Stelle. «Non è possibile sottolinea Vincenzo Viglione - tornare alla normalità dopo l'inchiesta giornalistica in cui si ascoltano dialoghi su spartizioni, percentuali e nomi».

Un momento di tensione si è creato quando, all'inizio dell'incontro, Bonavitacola ha notato che il pentastellato Saiello stava registrando la riunione dei capigruppo. Il grillino, però, ha ribattuto di stare registrando solo il proprio intervento. E poi ha chiuso il telefonino cellulare.
 
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