Caccia ai furbetti del bonus,
in Campania è duello tra grillini e Verdi

Caccia ai furbetti del bonus, in Campania è duello tra grillini e Verdi
di Luigi Roano
Martedì 11 Agosto 2020, 09:17 - Ultimo agg. 21 Marzo, 17:07
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«Vuoi vedere che in Campania non c'è nemmeno uno in Consiglio regionale che non abbia chiesto il bonus e fatto il furbetto?». Ragionamenti, riflessioni a voce alta che fanno i frequentatori dell'assemblea regionale, in 61 siedono tra i banchi del palazzone al Centro direzionale. Sessantuno indennità uguali come due gocce d'acqua a quelle dei parlamentari. Insomma è partita la caccia a eventuali incauti onorevoli - questo il titolo dei consiglieri regionali - che hanno speculato sull'emergenza Covid e la quantità industriale di fondi a pioggia riversata dal Governo su tutta Italia. Non è un caso che tra i partiti sia già scattata una sfida a colpi di annunci del tipo «Noi siamo pronti a dimostrare che non abbiamo furbetti del bonus e voi?». Insomma i cinque sciagurati e disonesti parlamentari che hanno abusato del bonus hanno loro malgrado dato un'altra leva per fare campagna elettorale in mano ai politici. Primi a scendere su questo terreno il M5S con Valeria Ciarambino, candidata alle regionali e sfidante di De Luca per la presidenza, ed Europa verde capitanata da Angelo Bonelli e in Campania dal consigliere regionale uscente Francesco Emilio Borrelli, anche lui ricandidatosi per un seggio nell'assemblea campana. Clima non bello in questa estate strana della politica che per la prima volta deve gestire una campagna elettorale sotto l'ombrellone e fare comizi in spiaggia. Si vota tra meno di sei settimane per il rinnovo dell'ente di Santa Lucia ed eventuali scivoloni - come potrebbe essere quello dell'emersione di qualche furbetto - costerebbero caro non solo al partito di riferimento, ma anche all'eventuale candidato governatore. Veleni e sospetti sono trasversali e stanno interessando tutta l'Italia: stime fatte trapelare da fonti vicine all'Inps raccontano di circa 2mila amministratori pubblici e forse anche di più coinvolti nella vicenda bonus. E la Campania non fa eccezione. Onestamente c'è da sottolineare che i consiglieri comunali non fanno testo, la loro non è nemmeno una indennità, è un gettone di presenza che non supera i 900 euro mensili a Napoli, terza città d'Italia ed è tutto dire.

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IL DUELLO
Il M5S ci sta marciando molto su questa storia dei furbetti del bonus, per loro un vero cavallo di battaglia quello di «punire la casta» tanto da essersi intestati la battaglia - squisitamente populista - sul taglio dei parlamentari, referendum che si terrà in maniera contestuale alla regionali. La Ciarambino sulla questione è scatenata: «È stato inquietante, come cittadina che ha sempre combattuto i privilegi della politica e da rappresentante delle istituzioni che a quegli stessi privilegi ha rinunciato fin dal primo giorno, apprendere che cinque parlamentari e ben 2mila tra amministratori locali e regionali hanno avuto il coraggio di beneficiare di risorse destinate a chi ancora oggi non riesce a mettere il piatto a tavola». La Ciarambino fa sapere di avere «inoltrato una richiesta all'Inps e una richiesta di accesso agli atti alla Giunta regionale della Campania per conoscere se ci sono politici regionali che hanno usufruito del bonus sia nazionale che regionale. Io e i miei sei colleghi del gruppo del M5S firmeremo un'attestazione con la quale rinunciamo al diritto alla privacy e attestiamo di non aver ricevuto alcun bonus. Chiedo a tutti i gruppi di fare come noi». La replica è di Europa Verde: «I Verdi non ammettono furbetti. Tutti i consiglieri regionali o consiglieri comunali dei grandi comuni dovranno certificare di non aver fatto richiesta del bonus altrimenti non verranno candidati». Il partito ambientalista precisa: «Vogliamo che il nostro sia un movimento pulito, trasparente ed onesto, senza furbetti di alcuna sorta» dichiara Angelo Bonelli, coordinatore dell'esecutivo nazionale dei Verdi, assieme al consigliere regionale dei Verdi-Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e a Fiorella Zabatta, membro dell'esecutivo nazionale.
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