Camera di Commercio di Napoli, il grido di Pettrone: «I dirigenti mi boicottano»

Camera di Commercio di Napoli, il grido di Pettrone: «I dirigenti mi boicottano»
di Valerio Iuliano
Lunedì 4 Giugno 2018, 10:20
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Il commissario straordinario attacca i dirigenti della Camera di Commercio. In attesa della sentenza del Tar che dovrà pronunciarsi sulla legittimità delle procedure che hanno determinato l'esito dell'ultima consultazione elettorale, dall'ente camerale giungono nuovi segnali che confermano la sostanziale paralisi delle attività. «Un'incresciosa situazione di stallo - spiega il commissario Girolamo Pettrone - sta provocando da mesi un vero e proprio blocco istituzionale». Nel mirino di Pettrone quello che lo stesso commissario definisce senza mezzi termini «l'insostenibile stato di inerzia e lassismo di alcuni dirigenti e funzionari, su cui si stanno adagiando taluni uffici camerali». L'invettiva di Pettrone scaturisce dalla mancata pubblicazione, da parte degli uffici di Piazza Bovio, di bandi a sostegno delle imprese di Napoli e provincia.
 
«Dallo scorso mese di novembre- spiega Pettrone- ho firmato delibere di indirizzo, con le quali sono stati stanziati fondi per 14 milioni di euro a sostegno di bandi pubblici finalizzati a promuovere il tessuto produttivo. Sempre nel mese di novembre avevo indicato agli uffici competenti che i bandi dovevano essere pubblicati entro il mese di gennaio e che le procedure di assegnazione dei fondi agli aventi diritto si sarebbero dovute concludere entro il mese di marzo del 2018. Questo per permettere alle imprese, che programmano determinate attività tra i mesi di novembre e marzo, di poter beneficiare delle opportunità che la Camera di Commercio avrebbe potuto creare tramite bandi». Ma l'invito di Pettrone non ha avuto alcun esito cosicché i bandi non sono mai stati pubblicati. Le risorse economiche a beneficio delle aziende sono tuttora bloccate.

L'elenco degli avvisi pubblici al centro della disputa comprende nove bandi che attendono lo sblocco dei finanziamenti. Si va da un «Atto di indirizzo per l'erogazione di voucher finalizzato alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza nelle piccole e medie imprese», per un valore di 2 milioni, ad un «Bando per la concessione di contributi finalizzati a favorire la riorganizzazione tecnologica delle imprese - Industria 4.0», con un importo previsto di 2, 5 milioni. Tra gli altri, figurano un Progetto Infopoint, un Progetto Punto Impresa Digitale ed un «Atto di indirizzo per la realizzazione di azioni atte a promuovere il sistema delle aziende o il patrimonio culturale partenopeo attraverso approvazione di un avviso pubblico per l'erogazione di contributi» per un importo di 1,5 milioni di euro. Nella lista è incluso anche un «Atto di indirizzo per l'erogazione di voucher finalizzato alla realizzazione di sistemi di conservazione, a garanzia dell'igiene degli alimenti e tutela dei consumatori, nelle imprese del commercio ed artigianato di Napoli e provincia». In quest'ultimo caso l'importo previsto è di 1,5 milioni di euro. L'elenco delle iniziative si conclude con un «Progetto per l'erogazione di voucher per spese di implementazione di sistemi di certificazione volontaria nelle piccole e medie imprese» e con un «Avviso Pubblico per l'erogazione di voucher a copertura delle spese di partecipazione a manifestazioni fieristiche», per un valore di 2 milioni. «Ma i bandi - sottolinea Pettrone - sono fermi al palo per una stucchevole melina tra dirigenti. L'ente di Piazza Bovio è penalizzato dalla miopia di burocrati che, senza alcun rispetto delle migliaia di imprese che versano i tributi, giocano a farsi dispetti reciproci».

In discussione, secondo il commissario straordinario, è proprio la funzione di un organismo come la Camera di Commercio, un ente di garanzia e di promozione delle attività economiche, «la cui esistenza può motivarsi solo se fa propria quella che comunemente viene identificata come la «cultura del progetto». Le iniziative dell'ente a sostegno delle aziende, dunque, latitano. E la sensazione è che lo scontro sia destinato a durare. La nomina del nuovo presidente appare ancora molto lontana, qualunque sia l'esito del prossimo verdetto del Tar. «Speriamo che nel più breve tempo possibile si torni alla gestione ordinaria», è l'auspicio di Ciro Fiola, alfiere della galassia dell'Aicast, la cui elezione è ancora sub judice.
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