Le ostilità non si interrompono. Da ieri, anzi, lo scontro si è ulteriormente inasprito. Le elezioni per il rinnovo dei vertici della Camera di Commercio sono sempre più vicine. Al via le procedure per la consultazione che opporrà la galassia dell'Aicast, guidata dall'attuale leader Ciro Fiola, al gruppo delle associazioni storiche, capeggiato dall'Unione industriali.
Sul sito dell'ente camerale è stato pubblicato ieri il bando che prelude al rinnovo del consiglio camerale 2023-2028. Il bando contiene le procedure per la determinazione del grado di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti.
«Le associazioni storiche - spiega - in cinque anni hanno fatto solo polemiche e niente fatti. Li abbiamo avuti in consiglio e non hanno fatto una proposta. Se mi portassero una copia dei progetti proposti, io farei ammenda. Ma la verità è che oggi a Napoli c'è un'altra Camera di Commercio, se vi adeguate le porte sono aperte, ma se continuate così contano i numeri nella vita». Fiola ha rivendicato i successi conseguiti dall'ente camerale in base a quella che ritiene una delle novità della sua presidenza, ovvero la pubblicazione di bandi per le aziende che hanno impattato sul territorio per oltre cento milioni. Un cambiamento radicale delle modalità di erogazione delle risorse. «Sono risorse a beneficio delle imprese. Un esempio è quello dei fondi erogati al comparto del turismo durante la pandemia, con un apposito bando. Siamo l'unico ente in Campania, in quel momento, ad aver erogato risorse per quel comparto coinvolgendo anche i ristoratori che erano in grave crisi. Noi non gestiamo - come dice qualcuno - ma amministriamo. In questo caso soldi delle imprese che vengono restituiti alle imprese. Non più finanziamenti, ma bandi pubblici».
L'affondo di Fiola contro le associazioni datoriali dell'opposizione - un gruppo comprendente Unione industriali, Ance, Claai, Cna, Cdo, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria Campania - assume toni più feroci quando si riferisce ad un'indagine della Corte dei Conti, che coinvolse Confesercenti. «Mi ha colpito delle loro parole il termine di malagestione: se avessimo seguito quella strada avremmo proseguito il loro percorso. Ricordo che c'è un appello sulla spesa di 200mila euro sprecati negli anni passati e poi andati in prescrizione, nonostante l'indagine della Corte dei Conti. Sul contributo delle aziende ricordo, inoltre, che la Camera di Commercio manda l'avviso ma la riscossione spetta all'Agenzia delle Entrate. Qui mi hanno mostrato che c'era una società interna alla Camera di Commercio per il recupero dei crediti, che ha speso 5 milioni e ha incassato zero euro. Manderemo questi documenti alla Corte di Conti. È finita un'epoca». Sulle nuove procedure, Fiola spiega: «Abbiamo stabilito un nuovo disciplinare trasparente che evita le furbizie. Alle associazioni storiche che ci contestano ricordo che l'associazione dei macellai a cui appartengo è più antica di loro». Sui risultati conseguiti, Fiola aggiunge: «Oggi, grazie all'azione di potenziamento dell'attività degli uffici, si sta andando verso la produzione di documentazioni in tempo reale. Questo consente alla terza Camera di Commercio d'Italia, per imprese aderenti, di essere la prima in termini di operatività». Sulle dichiarazioni del presidente della Camera di Commercio intervengono il commissario regionale di Forza Italia Fulvio Martusciello e i parlamentari azzurri Annarita Patriarca e Franco Silvestro: «Fiola dovrebbe usare un linguaggio più consono alla carica e ad un contesto di civile confronto con storiche associazioni che rappresentano rilevanti settori imprenditoriali della città».