Dallo sportello digitale ai tirocini retribuiti, la Campania contro la violenza sulle donne

Dallo sportello digitale ai tirocini retribuiti, la Campania contro la violenza sulle donne
di Daniela De Crescenzo
Domenica 1 Luglio 2018, 08:00
2 Minuti di Lettura
Sapere che fare per difendersi dalla violenza a volte è essenziale per sopravvivere. Per questo l'assessore regionale alle Pari Opportunità, Chiara Marciani, ha deciso di puntare sulla prevenzione attivando una serie di interventi. Ecco quindi a chi devono rivolgersi le donne picchiate, violentate, stalkerate.

Sportello digitale Amicheperlarete.it. È nato per contrastare il fenomeno del cyberbullismo, della violenza online e sexiting a carico delle donne. Forinisce un servizio di consulenza, supporto psicologico e legale, anche con la collaborazione della polizia postale, dell'ordine degli psicologi e dell'ordine degli avvocati. Offre un supporto concreto ai giovani in difficoltà fornendo anche informazioni su come affrontare la violenza online. In questo casi si risponde alla rete con la rete. Il sito fornisce anche la georeferenziazione di tutti i 50 centri antiviolenza presenti sul territorio regionale e i relativi contatti.
 
Con il progetto S.V.O.L.T.E. Superare la Violenza con Orientamento, Lavoro, Tirocini, Esperienze formative, la Regione ha fornito alle donne vittime di violenza e di tratta la possibilità di essere formate, orientate e di svolgere tirocini formativi retribuiti della durata di un anno con una retribuzione di 500 euro al mese. Si tratta in totale di 38 centri anti violenza che potranno offrire supporto alle donne in difficoltà, di cui 12 nella provincia di Napoli, 11 in quella di Salerno, sette nel Casertano, sei nella provincia di Avellino e due in quella di Benevento, per i quali è previsto complessivamente un finanziamento di 2.424.000 euro.

Case rifugio. È questo, forse, il provvedimento più atteso. Sono, infatti, in corso di attuazione le procedure per realizzare tre nuove case rifugio per donne vittime di violenza. Le strutture sono un elemento essenziale nella rete di protezione delle donne vittime di violenza. Possono accogliere le donne ed i propri figli minori per periodi anche di 3/6 mesi. Invece, il fondo per le donne vittime di violenzaè stato creato già dal 2016 per le prime necessità (alloggio, spese sanitarie non rimborsabili dal servizio sanitario nazionale, retta scolastica). Si tratta di un contributo una tantum di 8000 euro che è stato esteso anche ai figli orfani di donne vittime di femminicidio.

Codice Rosa, infine: sulla base dell'esperienza del Centro Dafne dell'Ospedale Cardarelli sono in corso di predisposizione le linee guida regionali per la diffusione di questa buona prassi in tutti gli ospedali della regione Campania. Sono altresì a disposizione 600mila euro del fondo straordinario nazionale sulla violenza per la formazione specialistica del personale sanitario e delle forze dell'ordine sul tema della violenza di genere.
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