«Ci appelliamo al Governatore Vincenzo De Luca perché intervenga per fare chiarezza sui nodi che mettono a rischio l'attività delle imprese private della sanità». A dichiararlo è Giovanni Severino, presidente della Sezione Sanità di Unione Industriali Napoli nonché delegato alla Sanità di Confindustria Campania.
«Le imprese dell'assistenza riabilitativa, sociosanitaria e fisiokinesiterapica sono vittime di un ribaltone normativo. Un decreto dirigenziale del 2020, per evitare la cessazione dell'attività e la messa in Cig dei lavoratori in periodo di lockdown, stabilì che le imprese private venissero pagate in base ai loro tetti di spesa, a prescindere dalle prestazioni erogate. Successivamente il contributo regionale è stato revocato, senza considerare che il mancato ricorso alla cig aveva comportato per le imprese la regolare corresponsione degli stipendi. Chiedere oggi di restituire gli importi, in denaro o con prestazioni gratuite, è palesemente illogico, ma soprattutto mette in gravi difficoltà economiche e finanziarie le imprese». Ma le criticità per il settore privato si estendono anche alla specialistica ambulatoriale.
«Qui basta un pò di buonsenso politico, e in tal senso l'intervento del Governatore sarà determinante.
Il presidente della Sezione Sanità dell'Unione Industriali rinnova quindi l'appello al Presidente della Regione: «Ci siamo confrontati più volte con l'assessore al Bilancio Cinque, ma su alcuni nodi non abbiamo avuto risposte. Evidentemente è indispensabile che siano sciolti dal Governatore, che ha la delega alla Sanità. Senza il suo intervento, tante imprese private della sanità saranno a rischio, così come il loro personale qualificato. Ma, ancor di più, c'è il pericolo di violare di fatto il diritto alla salute di migliaia di cittadini napoletani e campani».