Campania in zona gialla da domani, ma De Luca prepara nuovi divieti: verso lo stop alla vendita di alcolici

Campania in zona gialla da domani, ma De Luca prepara nuovi divieti: verso lo stop alla vendita di alcolici
di Ettore Mautone
Sabato 19 Dicembre 2020, 09:03 - Ultimo agg. 09:09
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Dopo tre settimane in zona rossa (a novembre) e altre tre trascorse in arancione, da stanotte la Campania, con l'indice di infettività Rt più basso del Paese, approda in zona gialla, la fascia a minor rischio ma la Regione è pronta a varare nuovi divieti. Il declassamento avviene insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, alla Toscana e alla Valle d'Aosta. In zona arancione resta così soltanto l'Abruzzo. Per la Campania questo significa che da domani, in assenza di provvedimenti regionali più restrittivi, diventano in teoria possibili gli spostamenti da una regione all'altra, sia in entrata sia in uscita (per raggiungere ad esempio le seconde case) e la mobilità da un Comune all'altro ma solo se ubicati nella stessa provincia, in quanto la barriera interprovinciale eretta da De Luca nelle settimane scorse resta in piedi. Riaprono anche bar e ristoranti fino alle 18 (l'asporto è sempre consentito fino alle 22 mentre per la consegna a domicilio non ci sono limiti). Intatto invece il coprifuoco delle 22 alle 5 del mattino successivo. In zona gialla la chiusura dei centri commerciali (tranne farmacie, parafarmacie, edicole tabacchi e supermercati al loro interno) viene limitata ai giorni festivi e prefestivi. L'alleggerimento delle chiusure per la Campania dovrebbero dunque durare fino alla vigilia di Natale quando entreranno in vigore le nuove regole previste per tutto lo stivale. Ossia la stretta in zona rossa, nei giorni festivi e prefestivi, fino al 6 gennaio (con l'unica deroga di poter ricevere due persone non conviventi a casa, esclusi i minori di 14 anni, e la possibilità, nei giorni feriali, di spostarsi entro un raggio di 30 chilometri dai piccoli Comuni ma senza andare nei capoluoghi di Regione) e il passaggio in arancione negli altri giorni feriali. 

Il condizionale per la Campania è d'obbligo: la linea del governatore Vincenzo De Luca resta infatti improntata alla massima prudenza e rigore.

Come annunciato ieri, nella sua consueta diretta social del venerdì «Non ci sarà nessuna deroga alla mobilità per i piccoli Comuni sotto i cinquemila abitanti. Faremo un'ordinanza che lo vieta - ha ribadito - e anche in questo fine settimana approveremo qualche altro provvedimento per bloccare la vendita di alcolici e tirare il freno al consumo anche di qualunque altro genere, in pubblico». L'obiettivo è scongiurare ogni tipo di assembramento. Si riflette anche sull'adozione di misure tese ad escludere la possibilità di aggirare i divieti a causa degli scarsi controlli. Le restrizioni da attuare in Campania in aggiunta a quelle previste dalla fascia gialla, potrebbero allungarsi anche ai giorni in zona arancione e a quelli delle vigilie di Natale e Capodanno. Anche se resteranno aperti solo i negozi di generi alimentari, pescherie e supermercati potrebbero rappresentare l'occasione di file e folle. Di questo si è discusso in unità di crisi ma nulla è ancora stabilito.

La Campania dovrebbe andare avanti in zona gialla dunque fino al 24 dicembre ma con controlli serrati in stazioni e aeroporti. Dovrebbe: il condizionale anche qui è d'obbligo perché il governatore ipotizza una nuova stretta, indispensabile secondo De Luca per prevenire e non essere costretti a rincorrere i contagi. 

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Il lockdown sarà poi vigente il 24, 25, 26 e 27 dicembre con l'interludio in arancione il 28, 29 e 30, per il ritorno in zona rossa il 31 dicembre, l'1 il 2 e il 3 gennaio, il passaggio in arancione ancora il 4 e nuovamente in lockdown il 5 e il 6 gennaio, quando sarà di nuovo impossibile spostarsi da casa, tranne che per motivi (da autocertificare) di lavoro, salute o necessità. Nessuna deroga, di quelle previste dal governo, sarà possibile in Campania. De Luca è stato chiaro: «Noi diciamo no alle mezze misure, alla confusioni, alle deroghe, alle categorie, agli spostamenti per chilometri ma solo nei Comuni sotto i 5 mila abitanti, al pranzo con ospiti ma non più di due. Perché chi controlla poi - ha sottolineato - che non si sia in sei o in dieci tra persone che non si vedono mai? I Vecchi abbandonati? Quando si fanno ragionamenti che ne mettono a rischio la salute si fa esattamente il contrario. E chi lo consente è solo più irresponsabile, non più umano. Dopo due settimane quei vecchi potrebbero ritrovarsi in terapia intensiva. Farebbe piacere a tutti noi stare tutti raccolti in famiglia ma bisogna essere brutalmente chiari».

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