Campania, scuola e lavoro De Luca vuole la svolta. Non eletti, niente giunta

Campania, scuola e lavoro De Luca vuole la svolta. Non eletti, niente giunta
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 24 Settembre 2020, 08:40 - Ultimo agg. 12:45
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Ora i non eletti sperano nella giunta. Per un posto. Ma è impossibile che accada: De Luca è già pronto a varare la squadra nelle prossime ore. Magari senza attendere la proclamazione ufficiale, prevista la prossima settimana. In testa, il governatore appena eletto, ha già uno schema: squadra comunque tecnica come è ora e confermarne almeno una metà. Per evitare l'assillo dei partiti. Non a caso, anche ieri, Clemente Mastella torna per la seconda volta a ribadire il peso del suo partito. «Sembra che l'esperimento politico di alleanza tra Pd e Cinquestelle in Campania abbia funzionato in tre città della regione: Pomigliano d'Arco che va al ballottaggio, Giugliano idem mentre a Caivano il candidato vince al primo turno. Ma chi parla di laboratorio che ha funzionato omette di dire che in questa eclatante vittoria è stato determinante l'apporto della lista Noi Campani, diversamente l'alleanza sarebbe stata fallimentare», sottolinea l'ex ministro che snocciola poi i numeri della sua performance: «Per mera cronaca politica ricordo che Noi Campani ha ottenuto il 9,1 per cento e i Cinquestelle il 4,4 e se l'alleanza fosse stata solo tra Pd e grillini - rivendica Mastella - la vittoria al primo turno sarebbe stato un miraggio visto che le due forze politiche non hanno raggiunto nemmeno il 20 per cento». Insomma, dopo aver ribadito 24 ore prima il peso dei suoi centomila voti per l'elezione di De Luca (Noi Campania elegge ben 2 consiglieri), ieri il sindaco di Benevento fa sentire il suo peso specifico anche sul risultato delle amministrative. Un pressing per cercare di ottenere un riconoscimento in giunta per un tecnico della sua area. Magari all'agricoltura.

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LE CONFERME
Viaggiano sicuri verso la riconferma, come anticipato, Fulvio Bonavitacola, vice di De Luca e titolare dell'ambiente. Con lui Ettore Cinque, al Bilancio, tra gli artefici dell'uscita dal commissariamento della Sanità, Bruno Discepolo, titolare dell'Urbanistica e Antonio Marchiello, alle attività produttive. In bilico, invece, Valeria Fascione, con la delega all'internazionalizzazione. Sicuramente fuori, invece, gli uscenti Corrado Matera (Turismo), Lucia Fortini, titolare dell'Istruzione e Sonia Palmeri al Lavoro. I primi due perché eletti in Consiglio regionale mentre la titolare al lavoro, nonostante l'ottima perfomance di 11 mila voti, non è riuscita nell'obiettivo delle urne.
 

 

E De Luca avrebbe in testa due criteri: nessuna posto in giunta per chi non è riuscito a farsi eleggere (altrimenti aprirebbe alle aspettative di molti sconfitti, anche eccellenti, in queste ore presi da molti malumori) e nemmeno per chi ha raggiunto l'obiettivo di arrivare in Consiglio. A meno che non decidano di dare le dimissioni. Ma l'idea di De Luca è di assegnare un posto nella squadra solo ad un eletto. Si tratta di Mario Casillo, capogruppo Pd uscente, il più votato con oltre 42mila voti. Il politico del Vesuviano sogna la delega ai trasporti ma il governatore la terrà stretta sé come quella della Cultura e della Sanità. Probabile un'altra delega ma solo a patto che dia le dimissioni da consigliere regionale. Condizione necessaria per De Luca che ha seguito sempre questo schema, anche negli anni da sindaco al Comune di Salerno. In questo modo si recupererebbe anche Enza Amato, prima dei non eletti nelle liste democrat. Sarebbe l'unico ripescaggio, quindi. Mentre restano da coprire alcune caselle di peso: a cominciare dalla presidenza del consiglio regionale che andrà sicuramente ad una donna. Mentre il posto da capogruppo del Pd, dovrebbe andare Massimiliano Manfredi, ex parlamentare appena eletto consigliere e alla presidenza della commissione Bilancio verrebbe riconfermato il salernitano Franco Picarone.
 
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