Caos M5S a Quarto. De Robbio, dalla Marina alla politica la caduta di mister «mille preferenze»

Caos M5S a Quarto. De Robbio, dalla Marina alla politica la caduta di mister «mille preferenze»
di Alessandro Napolitano
Venerdì 8 Gennaio 2016, 10:11
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Quarto. Inutile citofonare a casa sua, nessuno risponde. E muto è anche il suo telefono, lo è dal giorno delle perquisizioni ordinate dal pm Henry John Woodcock. Il cellulare di Giovanni De Robbio, con ogni probabilità, è finito tra gli oggetti e documenti portati via dai carabinieri lo scorso 22 dicembre dalla sua abitazione. Quella che condivide con la moglie e le due figlie, di 4 ed 1 anno. L'ex consigliere indagato dalla Dda sembra essersi volatizzato dopo il terremoto giudiziario che lo vede coinvolto, con un'ipotesi di reato gravissima: aver stretto accordi elettorali con personaggi ritenuti vicino al clan Polverino ed imporre uomini e decisioni nella stanza dei bottoni una volta al potere.
Un potere che di certo Giovanni De Robbio non credeva di poter conquistare quando decise di entrare a far parte del Movimento 5 Stelle di Quarto. Era il maggio del 2014, un anno prima della più incredibile tornata elettorale vissuta dalla città. Un ingresso tra i pentastellati quasi in punta di piedi, la sua. Con sporadiche partecipazioni alle iniziative organizzate sul territorio dai «grillini», fino ad impegno via via crescente man mano che si avvicinavano le elezioni. Il prossimo 31 gennaio De Robbio compirà 33 anni, festeggiando probabilmente uno dei compleanni più amari della sua vita.

Nel 2003 entra a far parte della capitaneria di Porto, prima a Procida e poi a Baia, nel Comune di Bacoli. Da graduato riceverà ben tre encomi per operazioni a cui ha preso parte, risultando anche il primo in graduatoria in un corso-concorso durato tre anni. È specializzato in demanio, ambiente e polizia giudiziaria. Ama anche la pesca professionale, tanto da conseguire di recente un brevetto ad hoc riconosciuto a livello comunitario.

«Amo il mio lavoro ma metto al primo posto l'amore per la mia famiglia - spiegava nella scheda di presentazione alla candidatura a consigliere comunale sul blog quartese dei 5 Stelle -. Mi sono candidato perché credo che per cambiare le cose non bisogna solo lamentarsi ma bisogna partecipare in prima persona». Difatti, altro che lamentele per colui che sarebbe risultato il più votato in città lo scorso 31 maggio: ben 955 preferenze contro le 499 del secondo «piazzato» tra le fila dei pentastellati. Il doppio dei consensi per De Robbio che nella scheda personale aggiunse: «Insieme al gruppo di attivisti del Movimento Cinque Stelle, ho intrapreso una grande avventura, quella di riuscire a portare la normalità in una città».

Ed invece in città sarebbe arrivata la Procura Antimafia. Con intercettazioni che lo avrebbero tirato in ballo come uomo sul quale puntare. «Questo De Robbio noi abbiamo fatto l'accordo con lui - dirà al telefono il figlio di Alfonso Cesarano, il «re delle pompe funebri» indagato nella stessa inchiesta - ci siamo seduti al tavolo papà, Mario Ferro (indagato per voto di scambio, ndr) De Robbio, si sono seduti, hanno parlato, hanno chiacchierato, hanno concordato diciamo delle cose loro, hanno parlato di tutte le cose e noi gli abbiamo detto che gli avremmo dato una mano, hai capito? Non ti preoccupare ti diamo noi una mano a vedere i voti che devi avere».

Queste le parole che hanno messo nei guai De Robbio che però è anche accusato di tentata estorsione nei confronti del sindaco Capuozzo. La quale, di fronte al pm Woodcock, dirà: «pretendeva che io lo coinvolgessi nelle scelte dei capo settori e degli Assessori» aggiungendo «Inoltre, lui pretendeva di essere coinvolto nella predisposizione del Piano Urbanistico Regolatore». Avrebbe dunque iniziato a scalciare molto presto il più votato alle ultime elezioni. Da «consigliere anziano» sarebbe dovuto essere lui a diventare presidente del consiglio comunale. Ma non andò così, la maggioranza scelse un altro nome. E forse, da quel momento, De Robbio capì che il potere arrivatogli dalle urne non sarebbe bastato.
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