Caos Pd, dopo lo strappo
si cerca l'anti-Buonajuto

Caos Pd, dopo lo strappo si cerca l'anti-Buonajuto
di Francesca Mari
Domenica 31 Maggio 2020, 10:03
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Un day after convulso e confuso quello del Pd, dopo il ritiro lampo della sfiducia al sindaco Ciro Buonajuto. È caos tra l'incognita delle dimissioni dei tre assessori dem - annunciato venerdì sera dal circolo locale dopo il dietrofront - gli attacchi delle forze di opposizione, l'addio al partito di alcuni esponenti e il presunto tentativo del Pd di rilanciare, corteggiando «nomi illustri» da opporre al sindaco uscente. Ma per ora, mentre i democrat attendono l'arrivo a Ercolano, domani, del vicesegretario nazionale Andrea Orlando, l'unica certezza è la ricandidatura alle prossime elezioni del sindaco Ciro Buonajuto.

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LA LINEA
All'indomani della lunga riunione che ha prodotto il ritiro della sfiducia, ieri mattina il segretario provinciale dem Marco Sarracino ha deciso di incoraggiare, con una nota, la posizione ipercriticata del gruppo. «Il Pd ha fatto prevalere ha scritto Sarracino - il senso di responsabilità. Essere donne e uomini di partito è una cosa seria, molto rara, alcune volte anche nello stesso Pd, e i nostri consiglieri, grazie al lavoro del segretario Luigi Luciani e del capogruppo Tonino Liberti, hanno dimostrato di esserlo. Ciò non significa che saranno accantonate le criticità emerse, non solo nel rapporto con la città ma anche nelle azioni di chi ha provato ad indebolire il partito dall'interno. Nelle prossime ore decideremo con il partito locale il percorso da affrontare», ha concluso Sarracino, ringraziando «gli assessori Carmela Saulino, Ivana Di Stasio, Giuliana Di Fiore per il lavoro di questi anni e per aver rassegnato le dimissioni». Ma fino a ieri sera di queste dimissioni non c'era l'ombra e non è chiaro quando e se arriveranno. Probabilmente domani, alla ripresa delle attività istituzionali. Se, però, Di Stasio afferma «io mio comporterò in linea con la posizione del mio partito» e Di Fiore è fuori sede e intende confrontarsi con la segreteria provinciale al rientro, Saulino ha fatto sapere di di non essere intenzionata a lasciare. Unica consigliera eletta delle tre, quest'ultima fa parte del gruppo dei dissidenti (insieme al presidente del consiglio Luigi Simeone e ai consiglieri Gioacchino Acampora, Enrico D'Agostino e Michele Maddaloni) che hanno sempre sostenuto Buonajuto e che, una settimana prima della firma della mozione di sfiducia, si erano auto-sospesi dal partito dando origine alla crisi all'interno del gruppo. Quindi la sua posizione, coerente con la linea di rottura, potrebbe far aprire nuovi scenari.

IL «NUOVO» CHE AVANZA
La sfiducia ritirata dopo meno di 24 ore ha indebolito il partito locale, ieri abbandonato dal vice segretario e tesoriere Vincenzo Ummaro, dalla vice Emma Giuliano e dall'esponente della segreteria regionale Rodolfo Migliaccio. Sempre più improbabile che i papabili candidati a sindaco del Pd siano le figure locali emerse finora, mentre secondo indiscrezioni Roma e Napoli starebbero lavorando per proporre personaggi di spicco come l'ex assessore di Napoli Nino Daniele e la parlamentare Luisa Bossa (già sindaci di Ercolano e impegnati contro la camorra) oltre all'ingegnere e politico Luigi Nicolais. «Come sindaco di Ercolano commenta però Daniele ho terminato il mio ciclo storico. Non sono intenzionato a candidarmi, sebbene ringrazi i cittadini e chi me l'ha chiesto, ma sono irremovibile su questa posizione. Non ci saranno sorprese». «Me l'hanno proposto in tanti racconta la Bossa, bloccata in Turchia per il Covid ma ho già dato 22 anni alla politica, ora recupero la mia vita». Ma ci va gfiù duro: «Ad Ercolano da decenni la politica non esiste, è finita in mano a un gruppo di ragazzini che credono di fare manovre, ma con l'ultimo atto hanno fatto una figuraccia colossale. Sfiduciare un sindaco alla fine del mandato, attendere le mosse di vertici nazionali per fare marcia indietro. Buonajuto avrà il totale consenso dei cittadini».

L'OPPOSIZIONE
Dura la posizione degli altri firmatari della mozione. «Il sindaco ha dimostrato afferma Piero Sabbarese di Azione di essere più forte dei vertici nazionali del Pd». «Su Ercolano c'è una cappa di poteri sovracomunali sottolinea Gennaro Cozzolino M5S - che arriva fino ai livelli romani. C'è bisogno di liberarla da questa jattura». «La sfiducia era ed è su temi locali il commento di Gennaro Miranda, Fdi ma il sindaco sposta l'attenzione a livello nazionale per nascondere le sue incapacità e il Pd ora se ne accorge». Intanto, si fa avanti la Lega rappresentata da Antonio Ascione, commissario di polizia e per anni sindacalista Suilp. «Una pagina vergognosa dice frutto di anni di lotte fratricide nel Pd che governa senza interessarsi alla città. Ci vuole un cambiamento radicale».
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