Con un durissimo documento firmato dai segretari generali Flc Cgil Ottavio De Luca, Cisl Scuola Rosaria Colonna, UIL Scuola RUA Antonio Di Zazzo, Snals Confsal Salvatore Margiotta e Gilda Unams Antonietta Toraldo, il sindacato proclama lo stato di agitazione della categoria per garantire la trasparenza delle operazioni e la stabilità dei posti di lavoro e denuncia “le decisioni assunte dall’Ufficio scolastico regionale sugli organici e la formazione delle classi sul territorio della Campania, che non solo mettono fortemente a rischio l’organizzazione di una didattica efficiente per il prossimo settembre, ma compromettono le prospettive di uno sviluppo dell’istruzione in linea con le nuove esigenze di formazione e di crescita di nuove figure professionali strettamente collegate al mercato del lavoro.”
Il rosario delle accuse è consistente. «Accanto alla drastica riduzione delle classi di scuola dell’infanzia e della primaria, e a un generale taglio per effetto del quale nella stessa aula si metteranno 30 e più alunni – dicono le OOSS - si è ora scoperto che in molti casi si sono cancellate delle classi prime di alcuni indirizzi, creando i presupposti per la definitiva scomparsa degli stessi. Il tutto, senza un confronto organico e preventivo con le organizzazioni sindacali sulla necessità di individuare soluzioni al di là delle presunte cifre.
I 5 sindacati esprimono preoccupazione anche per le procedure adottate sulla determinazione degli organici di diritto del personale ATA e la conseguente individuazione dei soprannumerari di tale personale, in particolare dei collaboratori scolastici.
«Gli organici, e con essi, le scelte per i vari istituti – chiedono - sono di interesse pubblico, ed in quanto tale vanno concertate con chi ha la rappresentanza autentica nel settore.” Da ciò la richiesta di un tempestivo intervento dell’assessore regionale all’istruzione Fortini e l’invito, tramite le segreterie nazionali, ad una presa di posizione del ministro Bianchi, per porre fine allo “scempio che si va consumando nel segreto delle stanze e per ripristinare il rispetto della normativa».