Catello Maresca candidato sindaco di Napoli: «Due liste col mio nome, ecco il patto per Napoli»

Catello Maresca candidato sindaco di Napoli: «Due liste col mio nome, ecco il patto per Napoli»
di Valerio Esca
Lunedì 2 Agosto 2021, 11:03 - Ultimo agg. 17:45
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È pronto a presentarsi con due liste civiche di diretta emanazione (una al Comune e in tutte le Municipalità, la seconda soltanto al Comune), e assicura che in caso di sconfitta (che ritiene improbabile) resterà in Consiglio comunale come capo dell'opposizione. Catello Maresca, che oggi lancia la sua campagna di comunicazione con affissioni in tutta la città, si racconta al Mattino, al giro di boa di questa lunga campagna elettorale. Il claim principale della campagna che parte oggi è «Con il cuore, senza paura», e poi troviamo diverse declinazioni: Serve coraggio, serve cuore, serve sicurezza, serve onestà, serve lavoro, serve impegno.

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Cosa serve veramente a Napoli?
«Quando feci il mio primo comizio a Ponticelli dissi che ci voleva amore, che bisogna amare Napoli con il cuore.

Credo molto alla passione, quella che ho trovato per tanti anni nelle scuole, tra i ragazzi. Lì ho imparato che la passione serve. Le cose si devono fare perché ci si crede e vanno fatte con il cuore, con la passione, la determinazione e la voglia di raggiungere l'obiettivo. Ed io ho sempre fatto così. Per questo ho deciso di associarlo al senza paura, proprio come io ho accettato questa sfida. A Napoli servono tutti gli ingredienti del nostro programma: coraggio, lavoro, sicurezza, efficienza, tutte quelle cose che decliniamo con il nostro progetto, con la nostra idea, la nostra visione per Napoli».

La venuta a Napoli di Salvini ha segnato uno spartiacque nel suo percorso e ha aperto una serie di discussioni interne alla sua squadra. Come intende mediare tra le diverse istanze?
«Le diversità le ho sempre considerate un valore. Nella misura in cui la sintesi di queste istanze ci possa portare ad adottare le scelte migliori per la città. È venuto Salvini e si è acuito questo dibattito. Ma prima di Salvini era venuta il ministro Carfagna, la Meloni, poi dopo anche il sottosegretario Costa. Io stesso sono stato a Roma ad incontrare Brunetta. Questo rappresenta il modello che dobbiamo seguire, andare oltre l'isolamento istituzionale, a partire dal presidente della Regione. Recuperare la collaborazione istituzionale, per far uscire Napoli dalle sabbie mobili».

Lei fino a qualche tempo fa era considerato un civico, oggi candidato di centrodestra, non crede di aver snaturato il suo progetto iniziale?
«Non sono d'accordo. Proprio oggi, con questa sintesi, posso essere considerato un civico puro, se proprio vuole mettermi una etichetta e a me non piacciono le etichette, allora sono un civico di centrodestra. Ma il civismo è il mio percorso, la mia storia, che si accompagna a valori di centrodestra in questo momento. Ben vengano da parte dei partiti contributi tecnici, di programmi, di contenuti e di persone».

La lega si presenta senza simbolo, non è un'ipocrisia dire siamo una lista civica ma ci comportiamo come partito?
«Io non lo considero ipocrita. Ho chiesto di connotare il sostegno dei partiti a questo progetto civico in maniera determinata, lasciando poi la libertà ad ognuno dei partiti che vogliono accompagnare questo progetto le modalità con le quali farlo. La Lega è stata coerente hanno tenuto questa linea rinunciando al loro simbolo tradizionale fino alla fine».

Il Mattino ha scritto qualche giorno fa che lei sarebbe pronto a presentare una doppia lista civica riconducibile al candidato sindaco?
«Sì, saranno di mia diretta emanazione, Catello Maresca sindaco, completa, Comune e tutte le Municipalità e una solo al Comune. Ci sono parecchie persone che si vogliono candidare e quindi abbiamo pensato a questa ipotesi».

Ha deciso di portare avanti questa campagna aggressiva nei confronti di Manfredi, non rischia di incattivire la campagna elettorale?
«Non credo di essere stato particolarmente aggressivo. I cittadini devono scegliere liberamente i progetti su basi di verità, a me non piace chi cerca di ingannare gli altri. Se ci sono cose da segnalare vanno segnalate».

In tutte le campagne elettorali si annunciano liste pulite, ma alla fine spuntano sempre fuori massoni e condannati, come farà a controllare i suoi 3mila candidati?
«Non ci possiamo prendere in giro, avendo un mese, che è agosto. Sarà impossibile controllare tutto e tutti. Ho una squadra che vigilerà prima e dopo, intervenendo in maniera tempestiva sui casi che riteniamo più gravi. Per il rispetto nei confronti di quello che sono, un magistrato, in aspettativa, ma un magistrato».

Se non dovesse arrivare al ballottaggio chi voterebbe Manfredi, Bassolino o Clemente?
«Impossibile che non arrivi al ballottaggio (sorride, ndr). Se poi insiste, voterei Bassolino tutta la vita».

Se non dovesse vincere le elezioni, dopo un eventuale ballottaggio, sarebbe disposto a restare in Consiglio comunale come capo dell'opposizione?
«Non posso dire che è impossibile che non vinca, come ho risposto prima, ma è improbabile. Sicuramente rimarrò. Anche perché l'esperienza maturata sul campo, l'elaborazione progettuale credo sia un valore aggiunto. Il nuovo gruppo dirigente di Napoli, dovrà essere coeso verso un obiettivo. Daremo il nostro contributo, a prescindere dal risultato, perché amiamo la nostra città». 

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