Catello Maresca candidato sindaco di Napoli, l'Anm tuna: «Enorme anomalia»

Catello Maresca candidato sindaco di Napoli, l'Anm tuna: «Enorme anomalia»
di Leandro Del Gaudio
Sabato 29 Maggio 2021, 09:00
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Non è bastato il via libera da parte del Csm alla candidatura di Catello Maresca a sindaco di Napoli a smussare le posizioni con l'Anm. La corsa dell'ex pm anticamorra viene comunque stigmatizzata da parte dei vertici del sindacato delle toghe, come un «problema enorme, una anomalia», su cui conviene riflettere e che richiede un intervento in sede legislativa. Immediata la replica di Maresca, che invita i suoi ormai ex colleghi a una riflessione: «Se ne accorgono solo oggi della necessità di una legge che disciplini il rapporto tra magistratura e politica? Ed è addirittura paradossale che questo avvenga di fronte ad una - credo - legittima aspettativa di impegno civico e non qualche anno fa in caso di palesi e dichiarate candidature di colleghi dichiaratamente di sinistra». Nuova occasione di confronto, i pomeriggi di riflessione con Unicost Napoli, con una tavola rotonda che ha visto protagonisti magistrati del calibro di Mario Cicala, Antonio Patrono, Rodolfo Sabelli, Nello Rossi, con l'intervento dei vertici nazionali Giuseppe Santalucia e la vice Alessandra Maddalena (dibattito moderato dal giornalista di Repubblica Dario Del Porto). Inevitabili le domande sulla corsa alla fascia tricolore dell'ex pm anticamorra. Spiega Santalucia, a proposito del caso Maresca: «È un problema enorme quello suggerito dal caso Maresca, abbiamo bisogno di una legge che disciplini il rapporto tra politica e magistratura. Certo che è un problema, dal momento che abbiamo chiesto alla commissione Luciani di regolare questa sfera legata ai rapporti tra politica e magistratura: una sfera che richiede un rigore maggiore quando ci sono incarichi di natura amministrativi, un po' meno rigorosi quando sono in ballo mandati politici parlamentari. Certo che questa vicenda (in riferimento al caso Maresca) non contribuisce a renderci il compito facile». Tocca a Nello Rossi: «Sono almeno quindici anni che la Anm ha preso posizione netta, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con il mondo delle amministrazioni». Poi è ancora Rossi a battere su una domanda: «Oggi ci sono le porti girevoli? Secondo me, funziona solo una anta, quella di destra, dal momento che gli unici due magistrati in politica sono Bartolozzi e Ferri sono di destra. Qua ci troviamo in un senso unico, altro che porte girevoli, se pensiamo che l'unico caso da annoverare nel centrosinistra riguarda Michele Emiliano a Bari, che si beccò anche un procedimento disciplinare».

 

Ma torniamo a Maresca.

Sentito dal Mattino, il candidato spiega: «Mi sorprende che il collega Santalucia - da giudice esperto - si sia accorto della necessità di una legge che regoli la candidatura dei magistrati solo oggi. Ed è addirittura paradossale che questo avvenga di fronte ad una - credo - legittima aspettativa di impegno civico e non qualche anno fa in caso di palesi e dichiarate candidature di colleghi dichiaratamente di sinistra. Speriamo almeno che, a tutela vera della istituzione magistratura, questa riacquistata capacità visiva possa servire a denunciare, dopo il cosiddetto caso Palamara, con altrettanta forza i casi di magistrati politicizzati e non solo di magistrati, che si mettono in aspettativa non retribuita, per dedicarsi all'arte della politica».

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Non mancano stoccate al suo principale competitor. Maresca si rivolge a Manfredi, dopo aver letto le sue prime dichiarazioni: «A proposito dei presunti 5 miliardi di debito del Comune di Napoli, pensavo di trovare nel profluvio di dichiarazioni dell'ingegner Manfredi fresco di candidatura notizie sulla legge speciale salva Napoli che sembrava essere l'unico motivo per cui avrebbe assicurato il suo impegno per la città. Ci sarà una campagna elettorale corretta, sui contenuti e non sulle chiacchiere, ed io intendo discutere delle condizioni in cui versa una città che da 35 anni è amministrata da chi oggi candida Manfredi addirittura a rifondarla dopo averla affondata sotto una montagna di debiti. Fino ad ora si sono dati solo i numeri. Non in senso tecnico, ma i numeri al lotto. I ministeri degli Interni e del Mef attivino le ispezioni sul comune di Napoli e intervengano sulla Corte dei Conti per avviare i meccanismi sanzionatori previsti dal dlgs 149/2011. Così si può cominciare a fare una operazione di pulizia e chiarezza sui debiti. Come sono stati contratti? Quando sono stati contratti? Da chi sono stati autorizzati e per fare che cosa? Quando si arriva ad un debito mostruoso è farsesco gettare la croce solo addosso all'ultimo sindaco». 

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