Forza Italia, Tajani a Napoli punge Cesaro: «Fuori dal partito chi non partecipa e non sostiene i candidati»

Forza Italia, Tajani a Napoli punge Cesaro: «Fuori dal partito chi non partecipa e non sostiene i candidati»
di Emiliano Caliendo
Sabato 23 Aprile 2022, 15:34 - Ultimo agg. 22:48
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La conferenza stampa napoletana del coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, serve a tracciare la rotta del partito in Campania e a livello nazionale in vista della convention «Italia del futuro» che si terrà a Napoli il 20 e 21 maggio, sulla falsariga di quella recentemente tenutasi nella Capitale.

«Dopo quello di Roma – annuncia Tajani - organizzeremo un evento a Napoli per dimostrare che Forza Italia unisce il Nord e il Sud, con una visione diversa del Mezzogiorno del nostro Paese. Il Sud non deve più presentarsi con il cappello in mano al Nord, ma deve rappresentare una realtà indispensabile per l’Italia, puntando sulla rete infrastrutturale che andrà realizzata e rinforzata con il Pnrr». Una due giorni in cui si alterneranno sul palco - che con buona probabilità sarà allestito presso la Mostra d’Oltremare - i rappresentanti nazionali e locali degli azzurri, personalità della società civile, fino all’ultimo appuntamento del sabato con il comizio di chiusura del leader Silvio Berlusconi. Parteciperanno, inoltre, anche esponenti della famiglia politica europea a cui Forza Italia appartiene, il Partito Popolare Europeo. I numeri attesi per la manifestazione ricordano i fasti di un tempo: «4000 delegati, 300 bandiere, 700 camere d'albergo prenotate, 200 sindaci e 750 consiglieri comunali da tutta Italia», li sciorina con orgoglio il coordinatore cittadino Fulvio Martusciello.

Nel corso della conferenza stampa l’ex presidente del Parlamento Europeo ha avanzato una proposta che sarà presentata in maniera approfondita proprio nel corso dell’imminente convention di Napoli: «Chiediamo il blocco del Patto di Stabilità anche per il 2023. Poi servirà un altro Recovery Fund europeo per arginare le conseguenze della guerra in Ucraina. Si tratta di un piano basato sulla raccolta di soldi attraverso bond europei per garantire: l’autosufficienza alimentare, calmierare i prezzi dell’energia, implementare un piano europeo di accoglienza per i rifugiati ucraini e di ricostruzione dell’Ucraina, immaginare la difesa europea». Nella saletta gremita della sede di Fi al Corso Umberto I è presente tutto lo stato maggiore campano del partito: il coordinatore cittadino Fulvio Martusciello, i coordinatori regionali Domenico De Siano e Franco Silvestro, i consiglieri regionali Stefano Caldoro e Annarita Patriarca, le eurodeputate Isabella Adinolfi e Lucia Vuolo e gli onorevoli Carlo Sarro e Luigi Casciello. Tutti seduti al tavolo della conferenza con Tajani. Insieme a loro, c’è la new entry del partito Bianca D’Angelo, consigliere comunale eletta con la lista civica Napoli Capitale nonché moglie dell’ex europarlamentare del PdL Enzo Rivellini (presente in sala). 

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«Salutiamo l'ingresso dell'amica Bianca D'Angelo - ha detto Tajani - a dimostrazione che Fi attrae e raccoglie consensi ed è un motivo in più per lavorare bene a Napoli». Il passaggio di D'Angelo nel gruppo di Forza Italia è stato ratificatò ieri durante una riunione del gruppo consiliare. E rispetto ai rapporti con l'ex candidato sindaco Catello Maresca, Tajani ha sottolineato che sono tutt'altro che tesi: «FI ha sostenuto con forza, con grande lealtà e impegno la candidatura di Maresca rispetto alla quale anche io sono stato direttamente impegnato. Maresca inoltre si è sentito più volte con Berlusconi e siamo in contatto costante. Le relazioni sono ottime e pertanto non c'è alcuna azione di pirateria nei confronti della lista civica di Maresca». Quando viene fatta notare l’assenza della capogruppo in Sala dei Baroni Iris Savastano e dell’altro consigliere Salvatore Guangi - che negli ultimi mesi non ha risparmiato critiche al partito con cui è stato eletto anche in consiglio metropolitano – Tajani corre ai ripari spiegando che i due consiglieri non si sono presentati per impegni di natura personale.

Ad allontanare ogni ombra di spaccatura interna ci pensa però direttamente Guangi - chiamato in vivavoce dalla consigliera regionale Patriarca - il quale ribadisce di essere assente per motivi di salute, così come Savastano lo è per motivi personali.

Interpellato, invece, sulle recenti dichiarazioni di Giorgia Meloni che ha avanzato dei dubbi sulle reali volontà di vittoria del centrodestra per via del comportamento degli alleati, Tajani risponde: «Noi vogliamo vincere come centrodestra, Berlusconi è stato l'unico leader di centrodestra che ha fatto vincere la coalizione non guardando ai propri interessi di partito. Quante volte Berlusconi ha ceduto spazi agli alleati per far vincere la coalizione? Ecco, un leader di una coalizione deve fare questo: si è leader se si è in grado non tanto di prendere voti per il proprio partito ma se si è in grado di far vincere la coalizione». Il numero due di Fi non ha risparmiato poi una stoccata alla presidente di Fratelli d’Italia: «Noi cerchiamo di andare avanti per la nostra strada - ha riferito Tajani - senza fare polemiche e non cerchiamo di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri, ma chi guarda la pagliuzza negli occhi degli altri deve poi anche vedere se c'è la trave negli occhi propri. Lavoriamo seriamente senza fare polemiche - ha ribadito - Gli elettori del centrodestra non vogliono polemiche, non vogliono critiche, vogliono soltanto forze che lavorano con determinazione, con grinta, con serietà e affidabilità. E questa è Forza Italia». Sulle tasse non è mancato un avviso alla maggioranza di governo: «Riguardo il testo fiscale che si sta discutendo in Parlamento, ribadiamo che non vogliamo nuove tasse sulla casa attraverso la riforma del catasto. Questo non è un governo Pd-M5s ma un governo di unità nazionale per cui il governo non dovrà introdurre nuove tasse». 

Infine, Tajani ha chiarito una volta e per tutte la posizione di Fi nei confronti dell’ex consigliere regionale Armando Cesaro, figlio del senatore forzista Luigi, da mesi corpo estraneo alle scelte e alle attività politiche degli azzurri: «Ci si mette fuori dal partito se non si partecipa alle attività di partito e se non lo si sostiene. La risposta è quindi nei fatti».

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