Cesa, Pomicino, Tassone: democristiani uniti per sostenere il centrodestra targato Berlusconi

Cesa, Pomicino, Tassone: democristiani uniti per sostenere il centrodestra targato Berlusconi
di Carlo Porcaro
Domenica 3 Dicembre 2017, 12:41
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Si affolla il centro di tradizione democristiana e tornano vecchi volti protagonisti della Prima Repubblica. Ad aggregare le piccole formazioni moderate in vista delle politiche, dove faranno una lista comune, è di nuovo Silvio Berlusconi. Per sfruttare la quota proporzionale della nuova legge elettorale, quale modo migliore per puntare su piccoli partiti che possono dare il loro contributo alla coalizione? Tra questi c'è anche il Nuovo Cdu guidato dal segretario regionale Gaspare Saturno.

Ieri, la presentazione del programma, al fianco del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa rimasto svuotato di dirigenti in Campania con il ritorno dei De Mita nel centrosinistra e l'ex ministro del Bilancio, Paolo Cirino Pomicino: ognuno di loro fa parte della storica famiglia Dc e vuole riproporla in una forma rinnovata per costituire la gamba centrista della galassia berlusconiana. Non a caso Cesa ha evidenziato l'esigenza di rimettere in piedi «un movimento di area democratico cristiana che rimetta al centro della politica la concretezza che è mancata in questi anni, che rimetta al centro della famiglia la difesa dei valori importanti per noi che sono dietro lo scudo crociato».
 
A 25 anni da quella Tangentopoli che spazzò via pezzi di storia politica italiana, si risentono termini come «difesa dell'identità cristiana di un popolo» e «difesa della famiglia tradizionale». In tale scia, il segretario nazionale del partito Mario Tassone: «Occorre recuperare una presenza organizzata e non essere frammentata nell'arcipelago degli schieramenti parapolitici o dei movimenti: recuperiamo vecchi simboli e stagioni politiche occultate nel presente e accantonate». Antonio Iervolino, presidente del Consiglio nazionale del Nuovo Cdu ha sottolineato «il tentativo di riformare l'Italia partendo da giustizia, lavoro, sanità, scuola e welfare».

Flat tax, reddito di dignità per le persone in difficoltà, doppia moneta e sostegno alle imprese, le ricette economiche. Da Napoli e dal Mezzogiorno, quindi, i moderati del centrodestra provano a ricompattarsi non risparmiando critiche al governo Gentiloni: «Nonostante quello che vogliono farci credere, la verità è che l'economia reale continua a boccheggiare. I cittadini sono stanchi e il divario tra ricchi e poveri è sempre più forte. Bisogna agire subito».

Il Nuovo Cdu propone a questo punto l'introduzione della flat tax, «un'aliquota unica del 20% con una contestuale no tax area' per i primi 13.000 euro di reddito annuo, con un contestuale calo delle tasse - ha spiegato Saturno - Con la flat tax si combatte la burocrazia fiscale, che porta via tempo, energie e tantissimi soldi: in più, sarebbe molto difficile raggirare il sistema, che quindi diventerebbe certamente più equo», ha aggiunto. Alla manifestazione sono intervenuti anche il senatore di Forza Italia Carlo Sarro, il segretario regionale di Noi con Salvini Gianluca Cantalamessa, il segretario regionale di Scelta Civica, Michele Schiano di Visconti; il referente regionale di Energia per l'Italia, Rosario Magaldi; l'ex parlamentare europeo Giuseppe Gargani di Federazione popolare, il sindaco di Ottaviano Luca Capasso (Direzione Italia di Fitto) e Paolo Simat, responsabile attività produttive Nuovo Cdu.
 
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