Cesaro: «Sto con il Cavaliere, solo gli ingrati se ne vanno»

Cesaro: «Sto con il Cavaliere, solo gli ingrati se ne vanno»
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 9 Agosto 2019, 08:50
3 Minuti di Lettura
Toti lancia Cambiamo, Armando Cesaro che fa?
«Sono al mio posto come capogruppo in Regione e sempre al fianco del presidente Berlusconi. Capisco le aspirazioni di tutti ma coerenza e riconoscenza sono valori assoluti. Vi svelo che sono stato ad Arcore la scorsa settimana, con il presidente abbiamo parlato a lungo e scattato anche una foto per suggellare un patto che va avanti da anni».

 Si è parlato anche di Mara Carfagna?
«Mara è da sempre lealmente in Fi. Riconosce la leadership del presidente ed è tra i pochissimi che, nonostante un ruolo nazionale di primo piano, si è spesa e misurata con competizioni elettorali territoriali, penso alle elezioni regionali o al record di preferenze alle Comunali di Napoli. Lei pone legittime questioni sulla struttura organizzativa di Fi. Non lascerà e continuerà a dare il suo prezioso contributo sia all'interno del partito che nelle istituzioni che rappresenta egregiamente».

 

Non pensa che Fi dovrebbe dare più spazio ai meridionali visto che il partito vive ormai sui voti del Sud?
«Lo dicono chiaramente le ultime competizioni elettorali: Fi deve molto al Sud, alla Campania e alla Sicilia in particolar modo. Ricordiamo che qui alle Politiche abbiano raggiunto il 21 per cento e alle Europee il 14. Siamo pronti a dare il nostro contributo, al fianco del presidente Berlusconi, per ridare a Forza Italia il ruolo di baricentro moderato del centrodestra unito. Come classe dirigente difendermo i diritti della nostra gente del Sud. Dobbiamo assolutamente rilanciare gli stati generali del mezzogiorno, i governi Berlusconi sono stati gli unici a varare misure concrete per la nostra terra».
Alcuni esponenti che nel passato sono stati importanti per Fi, in Campania come altrove, vanno con Toti. Pensa che anche altri lo seguiranno? 
«Troppo spesso viene dimenticato un valore fondamentale: la coerenza. Bisogna essere coerenti con gli impegni che si prendono con gli elettori. Hanno dimenticato anche la riconoscenza verso chi gli ha dato un'opportunità di crescita. Senza Berlusconi forse oggi non sarebbero dove sono. Conosciamo altre storie simili e conosciamo i tristi epiloghi. Un discorso è costruire un movimento complementare a Fi, connotato da civismo come L'Altra Italia, diverso è porsi in antitesi, questo non può essere accettato».
Non nasconda però che sia stato corteggiato da chi sta per abbandonare Fi.
«Accetto solo i corteggiamenti del gentil sesso. Il resto sono chiacchiere da politicanti in cerca d'autore di cui sono pieni certi bar».
De Siano dovrà rimettere il mandato di coordinatore regionale e si apre la fase per le elezioni dei direttivi. Sarà riconfermato o potranno esserci sorprese? 
«Tutte le ipotesi sono possibili e tutte le candidature legittime. Con De Siano, anche guardando alle performance di Forza Italia nelle altre regioni, siamo riusciti a tenere un coordinamento regionale unito e raggiungere risultati straordinari in questi anni. Ecco, questo potrebbe avere il suo peso, ma più che gli uomini sono i temi e i problemi della gente sui quali dobbiamo concentrarci».
 Qual è il futuro di Forza Italia?
«È quello di un partito che sa puntare ad un rinnovamento che dia spazio soprattutto ai giovani amministratori locali che in tutte le competizioni hanno dimostrato capacità e consenso. Mi batterò per questo».
 
Cosa accadrà alle regionali? Sembra che Salvini voglia far valere i suoi voti per candidare un leghista alla presidenza della Regione? Rischiate di andare divisi come centrodestra? 
«Accadrà quello che è sempre accaduto, ci sarà un tavolo a Roma che, ascoltato il livello regionale il cui parere sicuramente conterà - deciderà tenendo conto degli equilibri nazionali. L'alleanza di centrodestra non credo sia in discussione e nemmeno la conquista della Regione, visti i roboanti fallimenti di De Luca. Di certo per noi oltre al metodo di scelta è fondamentale la qualità indiscussa di chi dovrà guidare la Campania dopo 5 anni di annunci vuoti e disastri concreti. Parlo di un candidato in grado di aggregare tutte le forze politiche e civiche intorno ai valori e quindi al programma del centrodestra. Ne ho parlato anche con Berlusconi ad Arcore».
A Roma sembra che Salvini sia deciso a far cadere il governo. Prospettive?
«L'orizzonte naturale della Lega è in un centrodestra unito come facciamo ovunque a livello locale per far tornare a crescere il Paese».
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