L'ex roccaforte forzista diventa il fortino dei democratici. La prima Municipalità è caduta e i primi segni di cedimento si erano già registrati un anno fa alle elezioni politiche. Il risultato però è completamente ribaltato: nel 2018 gli elettori di Chiaia, Posillipo e San Ferdinando decisero di spostare l'asse berlusconiano verso il voto di protesta 5 Stelle. Il Movimento, forte dell'ondata gialla che invase tutto il Meridione, raggiunse il 29,66 per cento, raccogliendo 11mila preferenze. I grillini vinsero, ma senza modalità bulgare: il Pd riuscì a strappare il 24,46 per cento, grazie alle 9300 preferenze raccolte e subito dietro si attestò Forza Italia con 8255 voti, pari ad una percentuale del 21,63 per cento. La Lega addirittura si attestò su un 3,31% (1262 preferenze). In sostanza, rispetto alle altre Municipalità di Napoli, quella di Chiaia risultò per i 5 Stelle la più difficile da scardinare.
E che non fosse vero amore, ma solo un calesse, lo dimostra il risultato di queste europee, dove il Pd ha doppiato il M5S raccogliendo 10508 preferenze, contro le 5393 dei pentastellati. Il dato da leggere però è quello di Fi: che raggiunge il 14,3% con 4167 preferenze. In pratica in un anno ha dissipato la metà dei voti. Preferenze che in parte sono migrate verso la Lega, in parte verso il Pd.
Il Carroccio, infatti, tra Chiaia, Posillipo e San Ferdinando è riuscita a racimolare 3610 preferenze, triplicando il risultato delle politiche. Ma se è pur vero che la Lega ruba qualcosa ai forzisti, non riesce a sfondare in un territorio dove la borghesia ha deciso di tornare a votare centrosinistra. Andando a spulciare da vicino le preferenze, si potrà notare come Fi regge si fa per dire - soltanto a Posillipo, dove tocca quota 16,23%. A Chiaia raggiunge il 13,54% e a San Ferdinando il 13,39%. In tutti e tre i quartieri cresce invece il Pd: 38,68% a Chiaia, 34,11% a Posillipo e 31,58% a San Ferdinando.
LA DISERZIONE
«Il primo partito è quello dell'astensione (nella prima Municipalità ha votato il 45,87% degli elettori, ndr), anche nel centro della città sottolinea il vice coordinatore campano di Fi Severino Nappi -, a riprova dell'assoluta sfiducia di tanti, rispetto alla capacità di questa politica di interpretare i bisogni e costruire una prospettiva. Questo è il segnale della necessità di non limitare, come purtroppo fa la classe politica, la propria presenza alle elezioni. Quello che manca altrove, come a Napoli, è una visione strategica e un progetto che dia una prospettiva, che attraverso l'incontro quotidiano e l'impegno con le persone, faccia capire che in ballo non ci sono le poltrone per pochi, ma un futuro comune a tutti». Sulla debacle a Chiaia e Posillipo, Nappi fa autocritica: «Non siamo stati capaci di interpretare il segnale di rinnovamento che veniva con forza dalle persone, già alle scorse elezioni politiche. Ora bisogna prendere atto che una stagione è definitivamente conclusa, che non bastano pannicelli caldi e tantomeno il riciclo di figure consumate. Le prossime scadenze sono le elezioni regionali e quelle comunali, al di là di ciò che accadrà al governo, con l'unica prospettiva che dovrà essere quella di primarie che selezionino chi deve rappresentare il cambiamento».
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Chiaia, il Pd espugna il fortino di Forza Italia: il salotto buono di Napoli sceglie il centrosinistra
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Martedì 28 Maggio 2019, 08:38 - Ultimo agg. :
13:53
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