Chiude la palestra dei campioni, in campo il Comune di Napoli: «La Fulgor riaprirà, troveremo una sede»

Chiude la palestra dei campioni, in campo il Comune di Napoli: «La Fulgor riaprirà, troveremo una sede»
di Carlo Porcaro
Sabato 1 Giugno 2019, 08:30 - Ultimo agg. 13:55
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Il Comune è pronto a scendere in campo, anzi sul ring, per aiutare la storica palestra Fulgor che ieri, come raccontato dal Mattino, ha chiuso i battenti nella sede di via Goethe proprio a due passi dal Municipio. «Sono pronto a individuare soluzioni che consentano di continuare l'attività in un'altra sede», l'annuncio dell'assessore comunale allo Sport, Ciro Borriello, che proverà a salvare la palestra dove il campione di pugilato Patrizio Oliva mosse i primi passi. «In questi mesi ho mandato svariate lettere via pec al Comune, al sindaco, ai vigili del fuoco, al Coni e alla Federazione Pugilato per segnalare la concorrenza sleale delle altre palestre che fanno entrare migliaia di persone senza rispettare le norme di sicurezza - ricorda il proprietario della Fulgor, il professor Gerardo Carbonara - Non ho avuto alcuna risposta dalle istituzioni, come si fa a confondere il marketing con la formazione dei giovani, soprattutto quelli che provengono dalle fasce sociali più bisognose? Noi non siamo falliti, semplicemente non siamo stati messi nelle condizioni di continuare a causa dei mancati controlli in casa dei concorrenti e stiamo cercando un'altra sede». A sollecitare la sensibilità delle istituzioni pubbliche lo stesso Oliva, anch'egli molto critico con le palestre che non rispetterebbero i vademecum sulla corretta educazione sportiva dotandosi solo di personal trainer virtuali.

Assessore Borriello, sapeva che la storica palestra Fulgor situata a pochi metri dalla sede del Comune avrebbe chiuso i battenti?
«Non lo sapevo, l'ho appreso leggendo il giornale. E sono dispiaciuto di queste modalità perché nessuno ha mai formalizzato una richiesta di aiuto».
 
Eppure i gestori della struttura sostengono di aver compulsato i vari uffici del Comune denunciando in particolare la concorrenza sleale da parte di altre palestre appartenenti a catene straniere. Nessuno avrebbe fornito una risposta, nessuno si sarebbe attivato per ripristinare presunte violazioni: è vero?
«Con me non ha mai parlato nessuno, il professor Carbonara l'ho incrociato solo una volta ad una manifestazione sportiva. Però voglio subito andare oltre, perché non è il caso di fare polemiche su argomenti così importanti per la nostra città. Vorrei dare una mano per quanto di competenza del mio assessorato».

Che cosa può fare in concreto il Comune, trattandosi di un'attività privata ma che si è sempre caratterizzata per l'alto valore sociale e formativo in una zona popolare come i Quartieri Spagnoli?
«Dico che sono disponibile ad organizzare un incontro prima possibile in modo da trovare una soluzione che possa contribuire a risolvere il problema. Tengo a precisare che noi non ci tiriamo indietro e non siamo indifferenti, però si faccia attenzione quando si pone una questione pubblicamente: il Comune non può essere colpevolizzato quando colpe specifiche non ne ha».

In che modo si può aprire uno spiraglio?
«Ricordo che in passato siamo intervenuti per il PalaVesuvio a Ponticelli allo scopo di sanare le questioni relative alla manutenzione che avevano messo a rischio le attività di tre associazioni sportive. Quando c'è una necessità, ci muoviamo perché sappiamo bene quanto ci sia fame di sano sport e che valore abbia in particolar modo per i giovani sottratti alla strada».

Prende l'impegno allora anche per provare ad aiutare la Fulgor?
«Per la Fulgor possiamo provare a cercare un'altra sede adeguata per far riaprire la scuola per tanti ragazzi che si dedicano alla boxe oppure ad altre discipline».
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