Claudio Palomba prefetto di Napoli, via libera del Consiglio dei ministri

Claudio Palomba prefetto di Napoli

Claudio Palomba prefetto di Napoli, via libera del Consiglio dei ministri
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 29 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 30 Ottobre, 10:28
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È divenuta ufficiale la nomina del nuovo prefetto di Napoli che va ad avvicendarsi all'uscente Marco Valentini vicino al pensionamento. È Claudio Palomba il prescelto del ministro Luciana Lamorgese per garantire la sicurezza in città. L'ultima sua esperienza è stata alla Prefettura di Torino, lì dove ieri è stata ufficializzata la nomina del pugliese (ed ex prefetto di Caserta) Raffaele Ruberto.

Sessantadue anni e napoletano, Palomba ha una vastissima esperienza anche in ruoli di rilievo dell'amministrazione civile dell'Interno. Ci sarà sicuramente feeling con i cittadini partenopei, mai infatti il nuovo prefetto ha nascosto di essere un tifosissimo del Napoli, oltre che amante della canzone classica napoletana. Si tratta di un funzionario assai stimato al Viminale, non a caso Palomba fu inviato a Torino nel 2018 subito dopo i tragici episodi di piazza San Carlo dove una ragazza perse la vita mentre i tifosi della Juventus assistevano ad una partita di calcio in strada sul maxischermo. Un prefetto napoletano e sono ormai quasi quindici anni dall'ultimo delegato di governo, Renato Profili, nato all'ombra del Vesuvio. Sposato e padre di una figlia, laurea in Giurisprudenza alla Federico II e abilitazione all'esercizio della professione forense presso la Corte d'appello di Napoli, Palomba ha alle spalle una lunga carriera negli uffici territoriali di governo di mezza Italia: prefetto di Rimini dal 2012 al 2015, poi a Lecce e a Torino, ma prima ancora era stato nominato dal presidente del Consiglio sub-commissario del sindaco di Roma con il compito di predisporre il piano di rientro dai debiti.

Attualissimo il parallelismo con quanto sta avvenendo proprio in queste ore a Napoli. Chi ben lo conosce descrive Palomba come un decisionista, non a caso ovunque sia stato, alle prime avvisaglie di infiltrazioni mafiose, ha proposto lo scioglimento di vari Comuni in tutta Italia. Tra le sue riflessioni sul tema il ruolo centrale di filtro che deve essere assunto dalla politica. «Occorre selezionare con accuratezza gli amministratori locali - ha detto in più di un'occasione - e la classe dirigente. E chi si gira dall'altra parte è complice del problema».

Palomba succede ad un prefetto che ha certamente lavorato a fondo per ripristinare con tutte le proprie forze una legalità non solo sostanziale, ma anche formale, così come è avvenuto per la forte campagna di cancellazione e abbattimento di murales e altarini dedicati ai personaggi legati alla criminalità organizzata. Un dossier che passerà probabilmente nelle mani del nuovo prefetto. In questi anni Palomba, pur nelle sue peregrinazioni in giro per il Paese, non ha mai tagliato il cordone ombelicale con la sua città dove torna spessissimo. 

 

Tra i primi impegni ci sarà quello di accompagnare Napoli verso il graduale ritorno alla normalità dopo la pandemia, ma anche tenere a bada i così tanti sommovimenti sociali che si stanno registrando a più livelli dopo due anni di crisi sociale ed economica. Tra i punti principali sicuramente lo scudo che dovrà porre lo Stato nei confronti della criminalità organizzata per l'enorme fetta di fondi che arriveranno nei prossimi mesi dall'Europa nel quadro del Pnrr. Palomba arriva poi in un momento cruciale di sfida alla camorra e a alla criminalità con la faida di Napoli Est e di Ponticelli tra bombe e omicidi. Ci sarà di sicuro da raccogliere il forte appello dell'Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, che ha spronato tutti, soprattutto la politica, a fare di più per contrastare la malavita organizzata. Di certo, da napoletano verace, non ci sarà neppure necessità di un periodo di ambientamento per affrontare tutti i dossier sul tavolo nel suo ufficio prospiciente piazza del Plebiscito. 

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