Elezioni comunali 2021: come funzionano le sostituzioni dei presidenti di seggio

Elezioni comunali 2021: come funzionano le sostituzioni dei presidenti di seggio
Venerdì 10 Settembre 2021, 15:25
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Il 3 e il 4 ottobre si terranno le elezioni amministrative, con eventuale turno di ballottaggio il 17 e il 18 ottobre e coinvolgeranno molti comuni Italiani. Perché siano possibili le elezioni è necessario che venga garantito il regolare svolgimento di queste con massima trasparenza durante il voto alle urne e durante lo spoglio delle schede elettorali. Per questo è sempre necessario che ci siano figure super partes come gli scrutatori, i segretari e i presidenti di sezione. Ecco come proporsi per dirigere le operazioni di voto al seggio. Il presidente di seggio, che la legge definisce “presidente dell'ufficio elettorale di sezione”, è il maggiore responsabile di un seggio elettorale. Ha maggiori obblighi rispetto allo scrutatore e al segretario essendo, per le operazioni di voto e spoglio, perseguibile anche sotto il profilo penale. Per l’iscrizione è necessario possedere determinati requisiti. Essere maggiorenni e cittadini italiani, essere iscritti nelle liste degli elettori, aver conseguito un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado e non bisogna aver compiuto ancora 70 anni.

Secondo la legge non possono fare i presidenti di seggio i dipendenti di alcuni ministeri, tra cui ministero degli interni, poste e telecomunicazioni e trasporti, i dipendenti delle forze armate in attività di servizio, i segretari comunali e i dipendenti comunali che devono prestare servizio presso gli uffici elettorali comunali. Non possono fare i presidenti del seggio i candidati e i rappresentanti di lista. Entro il mese di ottobre di ogni anno i cittadini iscritti nelle liste elettorali del comune, in possesso dei requisiti d'idoneità, possono presentare domanda scritta al sindaco per chiedere l'iscrizione nell'albo delle persone idonee all'ufficio di presidenti di seggio elettorale. La richiesta non va ripetuta. Il presidente di seggio è scelto dal presidente della corte d'appello competente per territorio. La nomina deve arrivare entro il trentesimo giorno dalla data di votazione.

Secondo il decreto 361/1957 il presidente della corte d’appello deve scegliere «tra magistrati, avvocati e procuratori dell'avvocatura dello stato» o nel caso «tra gli impiegati civili a riposo, i funzionari appartenenti al personale delle cancellerie e segreterie giudiziarie, i notai e i vice pretori onorari e quei cittadini che, a giudizio del presidente medesimo siano idonei all'ufficio». L’elenco delle persone nominate viene trasmesso agli uffici di ogni comune entro il ventesimo giorno antecedente alla data fissata per le votazioni. 

Per candidarsi alla presidenza di un seggio occorre iscriversi all'elenco delle persone idonee alla funzione. È necessario presentare domanda alla corte d'appello competente, tramite il sindaco del proprio comune di residenza. Questa richiesta deve essere inoltrata entro il mese di ottobre di ogni anno. L’incarico di presidente di seggio è obbligatorio. Per rifiutare l’incarico ci dev’essere un impedimento comprovato. Per chi declina la nomina senza un intralcio decisamente documentato incorre in sanzioni amministrative e penali.

Il presidente di seggio è giuridicamente responsabile dello svolgimento di ogni operazione di voto e di scrutinio. È considerato pubblico ufficiale durante l'esercizio delle sue funzioni. Prepara il seggio con il materiale ricevuto dal sindaco o da un suo delegato, coordina gli scrutatori, sceglie il vice presidente di seggio e nomina il segretario di seggio. Nelle giornate di votazione vigila sul corretto andamento delle attività mentre, durante lo spoglio e il conteggio si esprime, sentiti gli scrutatori, sull'attribuzione dei voti. A conteggio chiuso deve garantire la consegna dei plichi contenenti gli atti relativi alle operazioni elettorali della sua sezione al comune.

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L'attività del presidente è retribuita in modo variabile a seconda dell’importanza del seggio, della tipologia di elezione per cui si lavora e dal numero di schede da controllare. Per le elezioni politiche ed amministrative il presidente percepisce nei seggi ordinari 150,00 euro più 37,00 euro per ogni consultazione contemporanea mentre, per i seggi speciali, la somma cala a 90,00 euro. Tutti i compensi derivati da questa attività non costituiscono reddito e non vanno quindi inseriti nella dichiarazione dei redditi. Per i presidenti la legge concede dei permessi lavorativi: se è un lavoratore dipendente ha diritto ad un giorno di riposo retribuito per la domenica in cui si tengono le elezioni, ed eventualmente, a uno o due giorni di permesso retribuito per sabato e lunedì se si svolge rispettivamente l’attività di allestimento del seggio e dello scrutinio.

In tempi di pandemia «affinchè sia garantito il pieno esercizio del diritto al voto da parte di tutti i cittadini, sono promosse ulteriori sezioni ospedaliere nelle strutture sanitarie che ospitano reparti Covid-19 con posti letto da 100 a 199, che si aggiungono a quelli già previsti dalla normativa vigente nelle strutture sanitarie da 200 posti in poi». È quanto stabilito dal decreto-legge 17 agosto 2021, n. 117, che dispone anche «che tali sezioni ospedaliere, tramite seggi speciali, possano provvedere alla raccolta del voto domiciliare per gli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19, nonché ricoverati presso le strutture sanitarie con reparti Covid-19 con meno di 100 posti letto».

Nei comuni senza strutture sanitarie che ospitano reparti covid-19, possono essere istituiti, presso gli uffici elettorali di sezione di riferimento, seggi speciali dedicati agli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19 e all’inserimento delle schede votate nelle urne degli uffici elettorali di sezione di riferimento, ai fini dello scrutinio.

Gli scrutatori delle sezioni elettorali ospedaliere e dei seggi speciali devono necessariamente possedere il Green pass, dovranno ricevere una adeguata formazione e rispettare le norme di sicurezza anti covid indossando camice/grembiule monouso, guanti, visiera con mascherina chirurgica oppure dispositivi di protezione facciale di tipo FFP2 o FFP3 in caso di elettori in trattamento domiciliare o in isolamento fiduciario, guanti e mascherina chirurgica in caso di elettori in quarantena.

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