Tredici comuni della provincia di Napoli andranno al voto il prossimo 12 giugno (ballottaggi il 26 dello stesso mese) per eleggere sindaci e consigli comunali. Le elezioni riguarderanno un bacino di circa 350mila abitanti. In realtà, le città al voto sarebbero 14 ma è molto probabile che Torre Annunziata resti fuori: il Comune potrebbe essere commissariato per infiltrazioni mafiose. La decisione del governo è attesa a giorni.
Dei tredici comuni al voto, sette sono superiori ai 15mila abitanti. Il quadro politico è ancora molto frastagliato e come spesso succede a livello locale sfugge a logiche nazionali. Il Pd, per esempio, si è affrettato a diffondere una nota per spiegare che nei comuni «sarà proposto - dice il responsabile enti locali Pasquale Esposito - un campo largo sul modello con cui il sindaco Manfredi ha vinto a Napoli». Dunque, un centrosinistra ampio costruito sull'asse Pd-M5s.
Peccato però che tra il dire e il fare ci sia di mezzo in mare. Le prime notizie non vanno nella direzione auspicata dal Pd. A Portici, tanto per dire, i dem ricandidano Enzo Cuomo per il quarto mandato ma nella coalizione a sostegno del sindaco uscente i cinque stelle non ci saranno. L'antipatia tra Cuomo e il M5S è reciproca e i grillini stanno lavorando a una coalizione alternativa che tenga dentro altre forze di sinistra. Altro esempio. Nella città (80mila abitanti) più grande al voto, Pozzuoli, non è spaccato solo il centrosinistra, è spaccato addirittura lo stesso Pd, che si presenta con due candidati. Uno è il presidente del consiglio Luigi Manzoni, l'altro è l'assessore al Bilancio Paolo Ismeno. Ismeno dovrebbe essere il candidato ufficiale, ma sul simbolo si preanuncia battaglia. Inoltre, il M5s non ha ancora sottoscritto la candidatura dell'assessore perchè ritiene il documento programmatico troppo schiacciato sui dieci anni dell'amministrazione Figliolia. Terzo candidato, a Pozzuoli, è Raffaele Postiglione, che guida una coalizione di sinistra. E il centrodestra? Al momento non pervenuto, come del resto nella gran parte delle città al voto.
Oltre a Figliolia, termina il secondo mandato anche il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, molto legato al presidente della Regione Vincenzo De Luca (la figlia Vittoria è consigliere regionale). Lettieri vorrebbe indicare il suo successore, ma scalpita il presidente del consiglio comunale Andrea Piatto che prova a riunire il centrosinistra dal Pd al M5s, ma ci sono resistenze sia dei grillini che di parte dei dem. Situazione complessa a Nola, dove il sindaco Gaetano Minieri lo scorso autunno fu sfiduciato dalla sua maggioranza. Minieri vinse nel 2019 alla guida di una coalizione civica di centrosinistra, che aveva ricevuto l'imprimatur del Pd. Oggi Minieri fa sapere di volersi ricandidare («Ma solo se la comunità lo vorrà») ma non dice con quale coalizione per il semplice fatto che le divisioni negli schieramenti e nei partiti sono tali che, a destra come a sinistra, non è facile una ricomposizione.
Decisamente più chiaro il quadro, a Ischia e Somma Vesuviana, dove gli uscenti Enzo Ferrandino (centrosinistra) e Salvatore Di Sarno (coalizione civica) si ricandidano e hanno ampiamente con loro i favori del pronostico. Peraltro, a Somma il Pd è spaccato e una parte potrebbe sostenere il sindaco uscente. Ancora, dopo il commissariamento per infiltrazioni mafiose torna al voto Sant'Antimo: al momento l'unico nome in campo è quello di Arcangelo Cappuccio, candidato del M5s (ma non del Pd). Infine, i sei comuni inferiori ai 15mila abitanti: Barano, Casamarciano, Lettere, Pimonte, Tufino, Visciano.
In chiave provinciale, intanto, ieri si è insediato il consiglio della Città metropolitana. «Il mio unico interesse è governare bene e nell'interesse dei cittadini», ha detto il sindaco Gaetano Manfredi. Nei prossimi giorni il sindaco lavorerà all'assetto organizzativo dell'ente, all'assegnazione delle deleghe e alla scelta del vicesindaco. «Ci confronteremo con gli eletti e con le forze politiche - ha concluso -. Desidero avere una Città metropolitana partecipata e in cui ci sia pari dignità fra tutti i Comuni indipendentemente dal fatto che siano o meno rappresentati in consiglio e indipendentemente da chi».