Comunali a Napoli, scoppia il caso dell'Aquarium: Maresca contro Manfredi

Comunali a Napoli, scoppia il caso dell'Aquarium: Maresca contro Manfredi
di Luigi Roano
Lunedì 7 Giugno 2021, 10:00 - Ultimo agg. 20:54
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È il primo incidente diplomatico di questa campagna elettorale e Catello Maresca, il pm anticamorra, in campo per il centrodestra lo inquadra così: «Le Istituzioni tutte e quindi anche l'Università e centri come la Stazione zoologica dovrebbero dare idee e consigli a tutti i candidati». Questa l'irritazione di Maresca appena filtrata dal suo entourage. A cosa si riferisce? Alla cerimonia di inaugurazione in Villa Comunale dell'Aquarium alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, in occasione della Giornata Mondiale degli oceani. Dove è stato invitato il candidato del centrosinistra e del M5S Gaetano Manfredi e nessun altro. Ci sarà anche il presidente della Camera Roberto Fico, che fino a pochi giorni fa è stato in predicato di correre per la fascia tricolore in ballottaggio con Manfredi. Un incrocio, il primo, che pure è un fatto da non sottovalutare. Ma il tema non è questo, è piuttosto l'incidente diplomatico di una campagna elettorale lunghissima che si concluderà solo il 10 ottobre quando si apriranno le urne, sempre che non si vada al secondo turno. Perché alla Stazione zoologica domani non sono stati invitati anche gli altri candidati a sindaco? Non ci sarà Alessandra Clemente, assessora ai giovani del Comune, almeno non è prevista dal protocollo, se poi il sindaco Luigi de Magistris che in quanto primo cittadino è stato invitato dovesse farsi accompagnare dalla giovane assessora allora l'incidente sarebbe doppio. Non ci sarà Antonio Bassolino che a Napoli ha dedicato un gran pezzo della sua vita, come non ci sarà Sergio D'Angelo, tutti off limits come Maresca. Di qui l'irritazione del pm che vorrebbe non avere i simboli dei partiti nella sua corsa a Palazzo San Giacomo: «Tutti dovrebbero godere dei consigli delle Istituzioni, anche gli altri candidati - il ragionamento che fa la squadra di Maresca - le istituzioni non si devono piegare alla politica». Va detto - ed è bene precisarlo - che questo impegno Manfredi, da fonti consultate da Il Mattino, lo aveva in agenda quando era ancora ministro. Certo è che oggi Manfredi non ha altri ruoli se non quello di candidato e di essere stato il rettore della Federico II oltre a essere un docente. E logicamente la collaborazione tra Federico II e la Stazione zoologica è fitta e fruttuosa, non è certo un caso che la struttura della Villa Comunale abbia assorbito la Casina del Boschetto e sia tra le più prestigiose al mondo. «Eventuali finanziamenti dati dalla Federico II alla Anton Dohrn sono finanziamenti pubblici, sono soldi delle Istituzioni, non è un buon motivo per invitare solo chi lo rappresentava in quel momento» spiegano i fedelissimi di Maresca. Stanno davvero così le cose? Magari domani se ne saprà di più. In ogni caso resta l'interrogativo di fondo: visto che le regole di ingaggio da quando Manfredi ha messo in agenda l'appuntamento sono cambiate perché non è più un rappresentante istituzionale, perché l'Ente della Villa Comunale non si è adeguato? In questo senso i fari sono puntati su Roberto Danovaro, presidente della Stazione zoologica Anton Dohrn che l'anno scorso è stato insignito da ExpertScape come miglior scienziato mondiale nella categoria Oceano e mari. Secondo quanto si apprende, fitto sarebbe stato il dialogo tra la squadra di Maresca e il presidente della Stazione zoologica non per avere un invito che a questo punto Maresca difficilmente accetterebbe, ma per capire la ratio con la quale gli inviti stessi sono stati fatti. Per i fedelissimi del pm «Danovaro sta dando una ribalta elettorale a una sola parte». Per la cronaca, alla Anton Dohrn è atteso anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca che è stato tra i principali sponsor di Manfredi. Con lui ha già condiviso cosa fare su Napoli e quanti investimenti la Regione intende mettere in campo. Gli altri candidati aspettano speranzosi una chiamata istituzionale per discutere degli stessi temi, questione di par condicio. 

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In questo clima, oggi Manfredi terrà la sua prima conferenza stampa da candidato a sindaco del centrosinistra e del M5S, non ci saranno i partiti, ma solo lui e i giornalisti.

Nella sostanza, vuole parlare alla città senza avere etichette appiccicate addosso. Una scelta, anche questa, fatta ben prima che montassero le polemiche per la Dohrn. Un cruccio per l'ex ministro le 23 sigle che compongono la coalizione extralarge, vuole l'accorpamento e chiarezza su questo fronte al più presto: «Non saremo mai un cartello elettorale» il suo primo ammonimento alle sigle. 

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