Comunali a Napoli, Manfredi agli alleati: «Troppe liste in campo, più gioco di squadra»

Comunali a Napoli, Manfredi agli alleati: «Troppe liste in campo, più gioco di squadra»
di Luigi Roano
Giovedì 3 Giugno 2021, 08:02
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Quindici minuti di discorso agli alleati, molto asciutto, snello profondo. I toni soft tipici dell'accademico navigato, ma le parole precise come la matita di un disegnatore che crea abiti di alta moda, vale a dire nette, precise in una parola identitarie, sono una griffe. Non c'è bisogno per Gaetano Manfredi - candidato del centrosinistra napoletano con dentro i grillini questa la novità politica anche a livello nazionale - di spiegare che Napoli ha bisogno di tante cose per rinascere, è un dato scontato e rientrerà tutto nel programma coordinato dal professo Sergio Locaratolo. Il tema è tutto politico e riguarda come trasformare una coalizione extralarge con 23 sigle - manca Europa Verde che per ora ha deciso di sfilarsi - in una alleanza che ragioni con una solo obiettivo: migliorare la qualità della vita dei napoletani: «Non saremo mai un cartello elettorale, non faremo liste per eleggere una persona, ma per rappresentare un'area politica». Lo scenario è quello della Stazione Marittima dove Manfredi ha parlato alla coalizione al gran completo. L'ex rettore è arrivato assieme alla delegazione del Pd guidata dal segretario Marco Sarracino, da Articolo 1 con Francesco Dinacci e Leu e a quella del M5S molto folta capitanata dalla consigliera regionale Valeria Ciarambino e dai parlamentari Vincenzo Presutto e Alessandro Amitrano. Le tre gambe che stanno al Governo nazionale. Un asse forte quello tra Pd, M5S e Leu che ieri si è toccato con mano anche alla Stazione Marittima. 

«La sfida - dice Manfredi - è accogliere nelle nostre liste le forze migliori della città.

La nostra offerta deve essere qualificata». Per l'ex ministro «la nostra pluralità non deve essere eccessiva, bisogna avere l'impegno di intercettare sensibilità vicine alle nostre». L'invito all'accorpamento è palese le liste devono essere sette, massimo dieci ma allo stesso tempo il campo largo «e inclusivo» con dentro «le forze migliori» nella sostanza un rinnovato appello alla società civile che deve essere stimolata dalla coalizione. Il tema di giornata e questo e Pd, M5S e Leu lo hanno declamato con chiarezza: «Poche liste ma forti e identitarie» il pensiero di Sarracino. A chi ha chiesto a Manfredi di essere garante della coalizione ovunque, richiesta fatta dai mastelliani il professore risponde così: «Io mi occupo di Napoli non posso essere il garante delle coalizioni fuori da Napoli». Manfredi guarda avanti sul passato concede una sola battuta ma forte: «Dobbiamo chiudere la stagione dei conflitti. Invito a mettercela tutta fino alla fine. Ho deciso di candidarmi per le tante richieste venute dai cittadini, ma sopratutto perché ho pensato che era il momento in cui dobbiamo restituire qualcosa alla città. Costruire una Napoli che sia capace di una vera sinergia tra Comune, Regione, Stato nazionale ed Europa dobbiamo chiudere la stagione dei conflitti, serve senso di responsabilità». L'ex ministro dell'Università ricorda come «la città negli ultimi anni è cresciuta pochissimo. Ci troviamo in una situazione difficile del Paese Abbiamo una situazione del Comune seria dal punto di vista finanziario per motivi sia strutturali che di condizioni di squilibrio di bilancio. Per questo servo un impegno nazionale per sostenere Napoli. Abbiamo risorse importanti che possono essere portate su Napoli dal Pnrr, dai fondi di sviluppo coesione e da risorse regionali». Manfredi non lo cita mai Catello Maresca il Pm anticamorra in campo per il centrodestra però le sue parole sono chiare: «Non possiamo lasciare il treno della legalità al nostro competitor». La prossima settimana Manfredi terrà una conferenza stampa per presentare la coalizione che lo sosterrà e molte delle cose dette avranno contorni più chiari anche il numero delle liste.

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Sarracino inquadra così la giornata: «Siamo molto soddisfatti delle parole di Gaetano Manfredi. Occorre scrivere una nuova storia per Napoli, con coraggio e competenza». Fulvio Bonavitacola il braccio destro del governatore De Luca: «Le parole di Manfredi confermano che era lui la persona in grado di guidare una coalizione civica e politica. Siamo dinanzi ad un'occasione storica. Vi sarà finalmente una collaborazione strutturale tra Comune e Regione. La sua Napoli sarà capitale del Mezzogiorno». Per la Ciarambino «Gaetano ha fatto una grossa operazione verità». Michele Tarantino del Psi è chiaro: «È venuto fuori lo spessore di Manfredi». Graziella Pagano di Iv scioglie i dubbi dei renziani: «Il discorso di Manfredi soddisfa in pieno le richieste fatte da Iv che lo giudica, per questo motivo, assolutamente in linea con le nostre aspettative. La pari dignità delle forze che lo sostengono». Giuseppe Irace e Nicola Campanile di «Per» che rappresentano un grosso pezzo del mondo Cattolico: «Da Manfredi l'approccio giusto massima concentrazione su Napoli e no a giochini politici». 

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