Comunali a Napoli, Manfredi fa asse con Conte: «La città vuole normalità»

Comunali a Napoli, Manfredi fa asse con Conte: «La città vuole normalità»
di Luigi Roano
Martedì 15 Giugno 2021, 08:30 - Ultimo agg. 17:43
4 Minuti di Lettura

Oggi l'abbraccio tra il candidato del centrosinistra e del M5S Gaetano Manfredi e Giuseppe Conte, il capo dei pentastellati che da premier lo volle come ministro. Una conferenza stampa che apre di fatto la campagna elettorale. Ci sarà tutto lo stato maggiore grillino a iniziare dal presidente della Camera Roberto Fico e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Manfredi è soddisfatto. Ma lui ha continuato il tour tra la gente, operazione iniziata domenica a Vigliena. Ieri è stato a San Giovanni a Teduccio - sempre nell'area orientale - in un luogo simbolo della sofferenza appena lenita da Carmela Manco, suora laica, fondatrice e presidente dell'Associazione Figli in Famiglia. Un posto dove c'è stato Conte quando era capo del suo primo Governo. Qui è stato accolto dal senatore Sandro Ruotolo. La Manco opera in un capannone ex industriale dove vengono accolti bambini e non solo di tutti i colori. Da questo luogo dove c'è sofferenza, ma anche speranza, Manfredi riflette sulla mobilitazione per la sua candidatura del mondo grillino: «È importante perché finalmente i leader nazionali hanno posto al centro dell'attenzione nazionale Napoli». Per poi togliersi anche un sassolino dalle scarpe: «Tutte le città italiane sono state sostenute finanziariamente e hanno superato i problemi con il contributo dello Stato, com'è giusto che sia. Noi siamo cittadini con la stessa dignità di quelli di Roma o Milano e dobbiamo pretendere senza vergognarcene che Napoli sia sostenuta, dobbiamo ovviamente fare la nostra parte, ma non possiamo essere abbandonati perché c'è bisogno di un sostegno, e lo dobbiamo pretendere». Il riferimento è al Patto per Napoli da Manfredi fortemente voluto, siglato da Conte con gli altri due leader del centrosinistra Enrico Letta, segretario del Pd, e Roberto Speranza, il ministro per la Salute e segretario di Articolo 1. Patto che ha suscitato qualche polemica nel campo avversario del centrodestra. 

In mattinata Manfredi ha parlato a Radio Marte facendo professione di concretezza. «Quando ero rettore alla Federico II, che è una piccola città, è stato più facile far venire a Napoli la Apple che gestire la quotidianità di bagni puliti e viali alberati.

A Napoli dobbiamo ricostruire la normalità, l'ordine, anzi, una straordinaria normalità è l'obiettivo». Come si fa? Manfredi è chiaro: «Si fa con il Comune ma anche con l'idea di rispetto delle regole da parte dei cittadini. Una persona da sola non risolve i problemi di tutti, non credo nell'uomo solo al comando, ma la straordinaria normalità in città va dai tunnel aperti ai camion dei rifiuti che non si possono vedere in giro alle dieci del mattino». 

Video

Il tema della liste, della loro composizione, non sfugge all'ex ministro che ripete l'appello alla società civile ma sa bene che la politica non può essere trascurata: «Stiamo ascoltando tanto, l'associazionismo è una grande forza della città e li riuniremo nell'iniziativa Cantiere per il futuro mettendo insieme persone e proposte della città per costruire una visione condivisa del futuro. Il mio progetto nasce civico, però poi ci vuole una relazione con la politica, perché altrimenti non ci sono risorse e non c'è rappresentanza a Roma». Una battuta la fa anche sui centri sociali: «Ho sempre lavorato con i giovani e penso che dobbiamo lavorare con i giovani, e in una città come Napoli anche le forme di autogestione e di auto organizzazione sono importanti perché sono anche quelle un'espressione di un pezzo della città. Però su una cosa non possiamo derogare: chi entra nella contesa politica, chi vuole lavorare nella democrazia poi deve rispettare le regole della democrazia. Non possiamo tollerare comportamenti che siano intolleranti». In queste ore invece sotto i riflettori per una nomination in quota Napoli mille colori c'è stata Maria Luisa Iavarone, la mamma di Arturo che fu aggredito da una baby gang in via Foria. La Iavarone ci sta riflettendo e pare che anche il candidato del centrodestra Catello Maresca l'abbia contattata. E lei ieri ha indossato persino i panni della giornalista e ha intervistato un altro candidato: Antonio Bassolino. Cosa farà? Per il momento le possibilità di vederla in campo sono fifty fifty, altra cosa è capire quel 50% su quale sponda potrebbe approdare. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA