Comunali a Napoli, M5S lavora alle liste ma senza Rousseau l'ultima parola è di Grillo

Comunali a Napoli, M5S lavora alle liste ma senza Rousseau l'ultima parola è di Grillo
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 8 Luglio 2021, 11:00
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Lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte incombe pure sulla campagna elettorale per Napoli. Non è ancora allarme rosso per Gaetano Manfredi e per il Pd, che al momento osservano a distanza di sicurezza le magmatiche evoluzioni in casa Cinquestelle. La tempistica dello scontro tra il fondatore M5s e l'ex premier non agevola il compito della compilazione delle liste in casa Cinquestelle, un'incombenza già resa complessa dopo che i grillini hanno archiviato - probabilmente per sempre - la piattaforma Rousseau di Casaleggio: lì dove da anni, ad ogni elezione nazionale o locale, gli aspiranti candidati si facevano votare dagli iscritti seguendo lo schema delle primarie online. Ora la coperta di Linus della webcrazia è sparita, saranno gli stessi esponenti grillini a dover fare come hanno sempre fatto i partiti tradizionali: raccogliere le potenziali adesioni e decidere i candidati più promettenti. Con un problema non di poco conto da risolvere. E come si metteranno d'accordo le varie anime del partito ora divise dallo scontro tra i due big?

Per l'M5s sarà, in un certo senso, un ritorno alle origini.

Prima ancora delle votazioni online erano gli stessi meetup - le piattaforme sul web create da Grillo - a presentare le liste di candidati per poi sottoporle all'ex comico genovese che faceva da garante. Potrebbe essere proprio Beppe Grillo, di nuovo centrale, a poter avere ancora oggi l'ultima parola anche sulle liste di Napoli. Se Conte fino a solo poche settimane fa girava per le vie cittadine in compagnia del candidato sindaco Manfredi, ora potrebbe essere invece Grillo l'interlocutore del Pd per quanto concerne la fase operativa. Prima di sottoporre le liste a Grillo, si proverà comunque a fare una concertazione tra i vari parlamentari eletti a Napoli per decidere, ma non sarà semplice mettere d'accordo le varie correnti interne. Una divisione netta, tra l'altro, tra chi è schierato con Giuseppe Conte e chi con Beppe Grillo non è così marcata. La maggior parte dei parlamentari, anche quelli campani, vorrebbe semplicemente che Grillo e Conte si parlassero e, possibilmente, se lo facessero pubblicamente dinanzi ai gruppi di Camera e Senato.

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In teoria il compito di fare le liste a Napoli spetterebbe al dimaiano Luigi Iovino, nominato un anno fa facilitatore regionale in Campania per le relazioni interne, ma servirà sicuramente una concertazione con i big campani a partire dallo stesso Di Maio e dal presidente della Camera, Roberto Fico. Tante teste da mettere d'accordo in un momento di vivace fibrillazione. Mentre ci si accapiglierà su chi comporrà le liste dei candidati, alle quali comunque dovrà essere richiesto il bollino di garanzia di Grillo, il vero problema è trovare candidati in grado di prendere voti. L'antico problema, come ad ogni elezione locale dove il simbolo conta meno, è trovare persone riconoscibili sul territorio. Più delle possibili liti resta il compito più difficile. 

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