Comunali a Napoli, Maresca torna in bilico: Fdi punta su Rastrelli, centrodestra spaccato

Comunali a Napoli, Maresca torna in bilico: Fdi punta su Rastrelli, centrodestra spaccato
di Valerio Esca
Giovedì 24 Giugno 2021, 08:00
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Potrebbe consumarsi nelle prossime ore il divorzio nel centrodestra sulle amministrative di Napoli. È previsto infatti a breve il vertice nazionale tra Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega, per decidere che strada seguire per la corsa a Palazzo San Giacomo. In programma oggi, è slittato probabilmente proprio a causa delle divisioni tra i partiti della coalizione. Da Napoli infatti può partire un nuovo modello, con FdI da sola con Sergio Rastrelli e Lega e Fi con il candidato civico Catello Maresca, ma senza simboli. 

Nel risiko delle candidature nelle grandi città, Napoli è senz'altro centrale, perché è all'ombra del Vesuvio che si gioca una partita importante anche a livello nazionale. La candidatura di Rastrelli e la spaccatura con gli alleati al primo turno significherebbe per Giorgia Meloni lanciare un guanto di sfida per la leadership del centrodestra. La Meloni è pronta, e lo ha ribadito in un incontro a Roma martedì, a presentarsi a Napoli come capolista, schierando dietro di lei tutti i big del partito locale: consiglieri regionali e coordinatori di Napoli e provincia. La candidatura di Rastrelli è stata di fatto lanciata dopo l'ennesimo incontro nel quartier generale di FdI. In Fi invece è aperta una sfida di resistenza, tra il fronte vicino alla ministra per il Sud, Mara Carfagna, che spinge affinché si segua la via del civismo, e quello vicino al coordinatore nazionale Antonio Tajani, sul piano locale Fulvio Martusciello, che vorrebbe invece andare in coalizione con il simbolo degli azzurri e una propria lista.

Alla finestra invece la Lega, che intende sposare il progetto di Maresca, anche rinunciando al proprio simbolo. Il Carroccio sa bene quanto la Lega faccia poca breccia nel cuore dei napoletani, soprattutto in elezioni come quelle comunali. Intanto ieri Maresca, dopo aver incassato l'archiviazione dal Plenum del Csm per la pratica aperta a suo carico per la «presunta candidatura a sindaco» (quando non era stato ancora ufficializzato il suo impegno), aggiusta il tiro rispetto alla posizione assunta pubblicamente sull'eventuale ruolo dei partiti nella sua coalizione: «La Costituzione all'articolo 49 prevede i partiti come organi di disciplina della democrazia. Sono sotto giuramento della Costituzione, non potrei mai dire qualcosa di diverso. Non troverete mai - aggiunge il pm - nessuna mia dichiarazione in cui parlo male o posso aver parlato male dei partiti che rispetto profondamente e che invito, come sempre ho fatto, a venire a collaborare al progetto Napoli, partendo da un modello diverso da quello che ha scelto di adottare la sinistra, il Pd e i 5 Stelle e LeU, che hanno scelto da Roma. Il mio modello è diverso: parte dai quartieri e si proietta a chiedere il contributo dei partiti. Spero che tutti vogliano sedersi al tavolo però ragionando in questa prospettiva». Un Maresca disponibile dunque al dialogo con i partiti, a pochi giorni dal tavolo nazionale. E anche sui simboli si rimette all'incontro previsto a Roma: «Non è un problema mio. A me interessa ragionare di programmi e di progetti, delle cose che la gente vuole. Quando molti hanno enfatizzato anche il naturale utilizzo della mia lingua madre, del napoletano, in una piazza popolare e popolosa come quella di Ponticelli, significa che a me non interessa parlare di queste cose. A me non interessa parlare dei simboli, probabilmente lo farò quando si sarà deciso tutto il resto, quando avremo trovato le convergenze sui programmi, capito la squadra da chi dovrà essere rappresentata. Oggi non è un mio problema. C'è un tavolo nazionale che sta ragionando, ma penso che debba primo di tutto scegliere se venire a confrontarsi sui programmi con un progetto che è quello del gruppo civico che rappresento». 

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E proprio sui programmi arriva la stoccata del coordinatore degli azzurri Martusciello: «La nostra consulta per il programma, formata da grandi eccellenze napoletane, ha elaborato il programma per Napoli. Chi vuole discuterlo, può venire sabato nella sede del partito di Fi dove si riunisce la consulta». Maresca ci tiene poi a ribadire che la sua stella polare resta il civismo: «Ho sempre avuto una linea chiara nella mia offerta alla città. Ho una storia di impegno civico e questa storia non si può cancellare. Il mio essere civico non è solo a chiacchiere, è un profondo impegno radicato nel tempo». Infine una stoccata al segretario provinciale del Pd, Marco Sarracino, che dai microfoni di radio Crc, ieri mattina, ha accusato Maresca «di aver vergogna di Salvini e del simbolo della Lega». «Vergognarsi non credo sia un termine da usare in politica - replica Maresca - Chiedetelo al Pd che governa con questi partiti qual è l'atteggiamento da tenere». 

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